giusto per far capire anche a una come me, che di antincendio sa tanto poco quanto niente: ma sarebbe l'additivo al 3% che spegne l'incendio, e viene veicolato dall'acqua al 97% nebulizzata, ovvero è l'acqua al 97% che veicola l'additivo al 3% che consente in così piccola quantità di spegnere l'incendio?
Do motivazione della domanda: se è l'additivo che spegne, che diamine è per avere questo effetto in concentrazioni così basse? E, a parte i segreti industrali, se è così la capacità di spegnimento potrebbe essere raddoppiata solo raddoppiando la percentuale? Se invece è l'additivo che veicola l'acqua (come tanto tempo fa si usavano gli oli PCB per veicolare il DDT...), che alla fine è ciò che spegne l'incendio, l'uso su apparecchiature in tensione si deve fare da almeno un metro di distanza proprio per evitare la continuità elettrica?
Premettendo che io propendo per la seconda ipotesi, ben ne dirà anche un gran bene, ma come hanno compresso l'acqua? non per altro, ma spruzzando acqua su alcuni fuochi la vedo difficilina che si spengano. Persino le braci del camino, prima di nebulizzarle, devono essere ben sparse che se no si riaccendono l'una con l'altra! La sabbia e la CO2 "funziano" che tolgono l'ossigeno, e quindi il fuoco muore, l'acqua tanta raffredda (infatti sfriccica!) e pure soffoca, gli halon pure, ma l'acqua nebulizzata come fa?
Vi prego, spiegatemi il principio di funzionamento, che se io non capisco non ci credo, per principio, a niente.
Nofer
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A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
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estintori a polvere da kg. 2
Cara Nofer, hai citato alcune sostanze estinguenti e alcuni loro principi per lo spegnimento di un eventuale incendio, come soffocamento, raffreddamento.
L'acqua si basa su 4 principi per lo spegnimento del fuoco (cui, uno di questi principi è caratterizzzato per gli impianti a water mist - cioè ad acqua nebulizzata - NFPA 750)
Come è stato detto l'acqua agisce sull'incendio in 4 azioni diverse, ed esse sono :
1) azione di separazione. Con questa azione si forma uno strato impermeabile tra combustibile e aria circostante, inibendo la continuazione della combustione;
2) azione di diluizione. La formazione di vapore acqueo fa si che esso si duluisce con l'ossigeno presente in aria ( un kg di vapore acqueo ad 1 atm occupa circa 1,7 metri cubi di volume) rendendo sempre meno combustibile le sostanze in preda al fuoco;
3) azione di disgregazione. Con questa azione dovuta all'energia del getto pieno dell'acqua che rompe il contatto tra il materiale che brucia e quello che non brucia.
4) azione di raffreddamento. L'azione di raffreddamento è dovuta all'assorbimento di calore (l'acqua prima si riscalda e poi evapora), sottrae calore fino ad abbassare la temperatura del materiale che brucia al di sotto del suo punto di accensione. questo effetto in particolare si ottiene con erogatori che consentono di ottenere un getto nebulizzato dell'acqua. Questo è possobile perchè le gocce nebulizzate sono molto più piccole delle gocce di acqua normali
(il diametro di 1 goccia di acqua nebulizzata a circa 120 bar è 0.01 mm e un litro di acqua copre una superficie di circa 200mq, mentre il diametro di 1 goccia di acqua di impianto sprinkler tradizionale è poco maggiore di 1 mm e copre una superficie di 2mq ad una pressione di circa 1-2).
l'acqua nebulizzata ha un raffreddamento particolarmente spinto sul materiale che brucia per la sua maggiore quantità di assorbimento del calore (infatti 1mc di acqua nebulizzata asporta una quatità di calore pari a circa 20-25 mc, quindi circa 17-20 volte pari ad una goccia di acqua normale), a cui si aggiungono un elevato effetto di soffocamento per la rapidità di formazione di vapore.
Questo è quanto riguardo ai principi di spegnimento di un impianto ad acqua!
Ora leggo bene il tuo messaggio e poi rispondo al resto!!
L'acqua si basa su 4 principi per lo spegnimento del fuoco (cui, uno di questi principi è caratterizzzato per gli impianti a water mist - cioè ad acqua nebulizzata - NFPA 750)
Come è stato detto l'acqua agisce sull'incendio in 4 azioni diverse, ed esse sono :
1) azione di separazione. Con questa azione si forma uno strato impermeabile tra combustibile e aria circostante, inibendo la continuazione della combustione;
2) azione di diluizione. La formazione di vapore acqueo fa si che esso si duluisce con l'ossigeno presente in aria ( un kg di vapore acqueo ad 1 atm occupa circa 1,7 metri cubi di volume) rendendo sempre meno combustibile le sostanze in preda al fuoco;
3) azione di disgregazione. Con questa azione dovuta all'energia del getto pieno dell'acqua che rompe il contatto tra il materiale che brucia e quello che non brucia.
4) azione di raffreddamento. L'azione di raffreddamento è dovuta all'assorbimento di calore (l'acqua prima si riscalda e poi evapora), sottrae calore fino ad abbassare la temperatura del materiale che brucia al di sotto del suo punto di accensione. questo effetto in particolare si ottiene con erogatori che consentono di ottenere un getto nebulizzato dell'acqua. Questo è possobile perchè le gocce nebulizzate sono molto più piccole delle gocce di acqua normali
(il diametro di 1 goccia di acqua nebulizzata a circa 120 bar è 0.01 mm e un litro di acqua copre una superficie di circa 200mq, mentre il diametro di 1 goccia di acqua di impianto sprinkler tradizionale è poco maggiore di 1 mm e copre una superficie di 2mq ad una pressione di circa 1-2).
l'acqua nebulizzata ha un raffreddamento particolarmente spinto sul materiale che brucia per la sua maggiore quantità di assorbimento del calore (infatti 1mc di acqua nebulizzata asporta una quatità di calore pari a circa 20-25 mc, quindi circa 17-20 volte pari ad una goccia di acqua normale), a cui si aggiungono un elevato effetto di soffocamento per la rapidità di formazione di vapore.
Questo è quanto riguardo ai principi di spegnimento di un impianto ad acqua!
Ora leggo bene il tuo messaggio e poi rispondo al resto!!
Rieccomi........
Nel caso di estintori. l'acqua e l'additivo sono già miscelati all'interno dell'involucro dell'estintore.
Nel caso di impianti a schiuma il funzionamneto è diverso e anche la formazione di soluzione schiumogena avviene in modo diversa.
L'additivo, il quale potrebbe essere per gli impianti a schiuma dal 1% al 10% (solitamente si usa un concentrato al 3% o al 6%), nel nostro caso l'estintore è al 3%, e come detto è un concentrato schuomegno, che grazie all'erogatore particolare che si trova nella manichetta dell'estintore fuoriesce in piccolissime gocce (water mist o nebbia d'acqua) e a distanze tra loro regolari.
Grazie alla pressione interna di una bomboletta di azoto (la bombola di azoto è pressurizzata a circa 20 bar), all'effetto dell'ugello erogatore, all'additivo presente nella soluzione schiuomogena, il getto esce, a intervalli regolari e grazie a questo principio rende il contatto con le apparecchiature elettroniche non conduttivo.
La distanza di 1 metro è precauzionale per chi spegne l'incendio.
Il funzionamento di un estintore a polvere è lo stesso, la polvere non è pressurizzata ma all'interno dell'estintore è resente una bomboletta di azoto in grado di dare pressione alla polvere.
Anche gli impianti a water-mist hanno lo stesso funzionamento.
Riprendo il discorso dell'impianto ad acqua nebulizzata del messaggio precedente. "Questo è solo un esempio perchè possono essere di diverso tipo."
Un impianto a water-mist è costituito da due batterie di bombole (una contenente acqua e l'altra contente azoto a diverse presisoni in base se l'impianto è a media pressione o alta presione. L'impianto a bassa pressione è il tradizionale sprinkler), una rete di distribuzione e degli ugelli fazionatori particolari in modo da rendere il getto frazionato o nebulizzato.
Le batterie di bombole riempite di aqcua lo sono per 2/3, mentre quelle di azoto sono caricate ad una presisone o di circa 60 bar di circa 120 bar (le pressioni possono variare in base al produttore dell'impianto). Come per gli impianti a sprinkler, le configurazini possono essere a diluvio, ad umido,a secco. La rottura di un erogatore pilota provoca un abbassamento di pressione all'interno della rete di distribuzione che a sua volta sono collegati alla bombola master del sistema e permette di attivare di conseguenza le atre bombole slave.
Spero di essere stato chiaro e per qualsiasi cosa sono a disposizione.[/u]
L'additivo è un concntrato schiuomogeno al 3% di tipo A.F.F.F. (Acqueous Film Forming Foam).Nofer ha scritto:giusto per far capire anche a una come me, che di antincendio sa tanto poco quanto niente: ma sarebbe l'additivo al 3% che spegne l'incendio, e viene veicolato dall'acqua al 97% nebulizzata, ovvero è l'acqua al 97% che veicola l'additivo al 3% che consente in così piccola quantità di spegnere l'incendio?
Nel caso di estintori. l'acqua e l'additivo sono già miscelati all'interno dell'involucro dell'estintore.
Nel caso di impianti a schiuma il funzionamneto è diverso e anche la formazione di soluzione schiumogena avviene in modo diversa.
L'additivo, il quale potrebbe essere per gli impianti a schiuma dal 1% al 10% (solitamente si usa un concentrato al 3% o al 6%), nel nostro caso l'estintore è al 3%, e come detto è un concentrato schuomegno, che grazie all'erogatore particolare che si trova nella manichetta dell'estintore fuoriesce in piccolissime gocce (water mist o nebbia d'acqua) e a distanze tra loro regolari.
Grazie alla pressione interna di una bomboletta di azoto (la bombola di azoto è pressurizzata a circa 20 bar), all'effetto dell'ugello erogatore, all'additivo presente nella soluzione schiuomogena, il getto esce, a intervalli regolari e grazie a questo principio rende il contatto con le apparecchiature elettroniche non conduttivo.
La distanza di 1 metro è precauzionale per chi spegne l'incendio.
L'acqua non è compressa, all'interno dell'estintore si trova una bomboletta di azoto pressurizzata a circa 20 bar ed è in grado di dare pressione necessaria alla soluzione schiuomogena che fuoriesce dalla manichetta e dall'erogatore.Nofer ha scritto:
ma come hanno compresso l'acqua?
Nofer
Il funzionamento di un estintore a polvere è lo stesso, la polvere non è pressurizzata ma all'interno dell'estintore è resente una bomboletta di azoto in grado di dare pressione alla polvere.
Anche gli impianti a water-mist hanno lo stesso funzionamento.
Riprendo il discorso dell'impianto ad acqua nebulizzata del messaggio precedente. "Questo è solo un esempio perchè possono essere di diverso tipo."
Un impianto a water-mist è costituito da due batterie di bombole (una contenente acqua e l'altra contente azoto a diverse presisoni in base se l'impianto è a media pressione o alta presione. L'impianto a bassa pressione è il tradizionale sprinkler), una rete di distribuzione e degli ugelli fazionatori particolari in modo da rendere il getto frazionato o nebulizzato.
Le batterie di bombole riempite di aqcua lo sono per 2/3, mentre quelle di azoto sono caricate ad una presisone o di circa 60 bar di circa 120 bar (le pressioni possono variare in base al produttore dell'impianto). Come per gli impianti a sprinkler, le configurazini possono essere a diluvio, ad umido,a secco. La rottura di un erogatore pilota provoca un abbassamento di pressione all'interno della rete di distribuzione che a sua volta sono collegati alla bombola master del sistema e permette di attivare di conseguenza le atre bombole slave.
Spero di essere stato chiaro e per qualsiasi cosa sono a disposizione.[/u]
Purtroppo devo ammettere che non riesco a trovare il regio decreto ma mi impegno a cercarlo! :smt026
Rimane comunque il fatto che siamo d'accordo sul fatto che l'estintore che tu hai menzionato e' a schiuma.
In uno studio dentistico, per tornare al quesito iniziale, difficilmente mi trovero' a dover fronteggiare un incedio di tipo "B" (Liquidi) ma probabilmente uno di tipo "A" (solidi).
Poi forse bisogna valutare il costo, quello a polvere dovrebbe essere il piu' economico o meno costoso che dir si voglia.
Appena scovo il Regio decreto riposto.

Rimane comunque il fatto che siamo d'accordo sul fatto che l'estintore che tu hai menzionato e' a schiuma.
In uno studio dentistico, per tornare al quesito iniziale, difficilmente mi trovero' a dover fronteggiare un incedio di tipo "B" (Liquidi) ma probabilmente uno di tipo "A" (solidi).
Poi forse bisogna valutare il costo, quello a polvere dovrebbe essere il piu' economico o meno costoso che dir si voglia.
Appena scovo il Regio decreto riposto.

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