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Inviato: 21 nov 2011 11:59
da Geppus
SIC1945 ha scritto:Ma la domanda era: la seconda ipotesi vale anche dopo l'emanazione dell'allegato I dell'81/08?
Ti rispondo con una domanda (che cafone sono): secondo te il titolare di una fabbrichetta deve redigere il POS?
In fondo tra le gravi violazioni dell'all. I c'è anche la mancata elaborazione del POS....  :smt001

Inviato: 21 nov 2011 12:09
da Terminus
Art.46 comma 4: si applica il DM 10/03/98.
Come detto sopra, l'All.I è generico e deve essere contestualizzato agli obblighi specifici.

Ma a questo punto metto altra carne al fuoco:
il DM 10/03/98 riguarda la prevenzione e protezione dall'incendio, difatti è richiamato all'art.46.
Ma le emergenze in un'azienda non sono solo l'incendio, anzi ve ne possono essere di peggiori (rischio chimico in primis, per la gioia di Nofer   :smt003 )
E allora ?
In presenza di emergenze di altro tipo, quindi non ricomprese nel campo di applicazione del DM 10/03/98, siamo certi che:
non soggetti a controllo VVF e con meno di 10 dipendenti, non siano tenuti alla redazione del Piano di Emergenza ?

Ovviamente il DdL dovrà sempre dimostrare di aver adempiuto a quanto stabilito dall'art.43.

Inviato: 21 nov 2011 12:10
da weareblind
SIC1945 ha scritto:Ma la domanda era: la seconda ipotesi vale anche dopo l'emanazione dell'allegato I dell'81/08?
Si, perché il DM 10 marzo 1998 è in vigore e c'è continuità normativa.

Inviato: 21 nov 2011 15:40
da SIC1945
Mi sembra che fra Terminus e Weareblind ci sia una certa differenza di opinioni.
Io comunque, anche in base ai vostri interventi, penso di attuare sempre il PEI; naturalmente in proporzione ai rischi, e tenendo presente che non c'è solo il rischio incendio, ma anche altri: alluvioni, terremoti, terrorismo, e ... chimico (peraltro gestito dall'art. 226 dell'81).

Inviato: 21 nov 2011 20:47
da weareblind
SIC1945 ha scritto:Mi sembra che fra Terminus e Weareblind ci sia una certa differenza di opinioni.
Non direi.

Inviato: 22 nov 2011 08:25
da Angelo
Approfitto del post per un vostro parere in merito.

Obbligo Piano di emergenza dal DM 10 Marzo 1998: attività soggette a CPI o aziende > 10 dipendenti

Nel caso in cui all'interno di uno stesso ufficio dovessero esserci due distinte aziende ognuna con 6 dipendenti, come valutereste la cosa?  Il numero dei dipendenti è inferiore a 10, non sono soggette a CPI ma il numero complessivo è superiore a 10. A logica direi che deve essere redatto: non importa la forma contrattuale ma il numero complessivo delle persone presenti. E' anche vero che il datore di lavoro potrebbe contestare la cosa in quanto all'interno del DM si parla di numero di dipendenti e non di lavoratori nel complesso.

Come vi comportereste voi?


Saluti a tutti

Angelo

Inviato: 22 nov 2011 10:01
da Geppus
Angelo ha scritto:Nel caso in cui all'interno di uno stesso ufficio dovessero esserci due distinte aziende
Ti allargo la domanda: nel caso in cui all'interno di uno stesso edificio dovessero esserci due distinte aziende? E' un caso diverso dal tuo oppure identico? L'azienda - e quindi l'ambito della VdR - si ferma alla porta dell'unità immobiliare o al portone dell'edificio?
Questo per dirti che se le due aziende hanno spazi separati, pur interni ad una unità immobiliare, per me niente piano di emergenza. Se invece condividono gli spazi e sono due aziende di nome, ma un'azienda di fatto, allora il piano ci vuole.