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Inviato: 14 apr 2006 11:37
da drago
secondo me non vi è troppa differenza tra le varie tipologie, si montano tutti allo stesso modo.
la differenza c'è nelle tre tipologie di ponteggio che il legislatore a indicato (e per una volta giustamente).

i ponteggi con telaio prefabbricato posso essere di diverse marche è vero, posso avere differenze sulle bocchiole di sicurezza o di aggancio degli elementi, ma il "come" montarli e le procedure da tenere sono uguali per tutti.

comunque, visti i tempi che corrono e il mercato, potevano evitare di sobbarcare le ditte serie di questi ulteriori costi...per noi del settore è, come si dice alla mia età, una palata sui denti!!

saluti a tutti
:smt039

Inviato: 14 apr 2006 12:43
da igor
In un recente seminario sull’argomento, organizzato dal CTP di Roma il 5 aprile, un relatore, dirigente del MIN LAV e PS, asserisce che è in preparazione una circolare chiarificatrice che esclude i trabattelli dagli adempimenti previsti per i ponteggi.
igor

ponteggi

Inviato: 14 apr 2006 12:44
da Lupomik
per quanto rigurada la formazione la AUSL di RE ha sentenziato, su una nota rifvista del ns settore, che l'accordo si applica quando il (1°) piano di calpestio si trova ad quote superiori a 2 metri; credo, che per analogia, lo stesso si possa dire per il PIMUS.

Inviato: 15 apr 2006 14:17
da ugo
catanga ha scritto:Su internet c'è di tutto e tutti blaterano.

Io non sono d'accordo con quanto detto in questa risposta.

28 ore di corso (14 di teoria) non servono a nulla.
Siccome non posso citare la fonte (per le regole "auree" del presente forum) direi che non è l'ultimo arrivato che dice ciò (ma non è una istituzione...)... anche se concordo con te che la cosa non serve...

Comunque il discorso lo ritengo importante e leggo volentieri i Vs arguti e interessanti messaggi

grazie

Inviato: 15 apr 2006 18:21
da catanga
La sicurezza sul lavoro è un campo molto ma molto particolare perchè permette anche a soggetti che hanno poca o nulla esperienza operativa di poter esternare sulla base di una lettura di una norma fornendo una propria interpretazione su argomenti che sono, invece, di estrema concretezza e operatività.

Il problema è che le norme, molto spesso, sono scritte da soggetti che hanno poca o nulla conoscenza delle dinamiche reali del mondo del lavoro.
La conseguenza, allora, è che spesso queste norme:
- non sono, in concreto, applicabili o
- non producono gli effetti sperati.

Quindi, quando si scrive o si interpreta una norma, si dovrebbe avere prima almeno l'umiltà di mettersi nei panni di coloro che devono applicarla in concreto nel mondo reale ed al fine di comprendere se ciò è possibile o no o se la norma va modificata.

Ma l'empatia è una caratteristica che non appartiene a tutti e men che meno a quelli che vengono definiti "esperti" in questo campo senza avere un'adeguata esperienza concreta nell'operatività di tutti giorni in questo campo

E non mi si venga a dire che le norme si "interpretano" e si "applicano".

Prima si studia il contesto di riferimento nel quale s'intende perseguire un determinato obiettivo.

Poi si individuano gli aspetti su quali si deve incidere per il cambiamento.

Poi si studiano le azioni da attuare per favorire questo cambiamento.

Poi si definiscono i tempi entro cui le azioni devono essere attuate.

Poi si definiscono i sistemi per rilevare il raggiungimento o meno dei risultati attesi entro un certo arco di tempo.

Poi si definiscono le modalità per intervenire se i sistemi di cui sopra rilevano uno scostamento rispetto gli obiettivi da conseguire.

Poi ........

Dopo aver fatto tutto ciò si scrive le norma.

Basta adottare questo metodo per capire che nel caso in esame si è andati da tutt'altra parte.

Inviato: 15 apr 2006 18:51
da ugo
condivido dinuovo quanto dici
solo che la mia esperienza ha dimostrato che se uno scrive "rosso" si deve fare "rosso" anche se lo spirito della norma e gli obiettivi sono altri... l'espressione "letterale" è quella che vale :( anche se è un refuso di stampa o si tratta di una dimenticanza

non sei d'accordo?

grazie e un saluto

Inviato: 16 apr 2006 12:17
da catanga
Ugo,
il problema è a monte dell'interpretazione.
E' lì il problema.

Se le norme si scrivono nelle condizioni che citavo prima non possiamo poi aspettarci "norme concrete ed applicabili" né, tantomeno, interpretazioni realmente praticabili.