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Inviato: 26 nov 2011 12:01
da Nofer
Avevo intenzione di profittare del sabato mattina per esaminare le sgsl inail 2011 che hanno dato motivo di questo thread. E però per adesso mi sono fermata a pag. 18 di 89 perchè ho già trovato 2 cose (a livello di definizioni ancora!) che combinate tra loro mi hanno ingenerato senso di irritazione. Eccole
La Valutazione dei Rischi (VdR) è un processo di valutazione documentata di tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività,
e poco dopo
L’analisi e la valutazione del rischio possono essere condotte con metodologie standardizzate e definite a priori sia per la modalità applicativa che per il metodo di valutazione, purché adattate alle specifiche realtà aziendali.

Poi, se proseguissi nella lettura magari potrei scoprire che quello "standardizzate" non è necessariamente in antinomia con quel "documentate", e che quel "purchè adattate" volesse in realtà esprimere il ben diverso concetto di "purchè adatte"; e intanto, il famigerato P x D = R e gli algoritmi vari dal movarisch ai similari strumenti pseudovalutativi dell'esposizione a sostanze pericolose mi si sono materializzati come ologrammi giganteschi sul monitor, ragion per cui dismetto la lettura e mi rimetto a lavorare: almeno, potrò rifarmi a normative sia giuridiche che tecniche precise e non "adattate", condivisibili o meno che siano.
Non sono dell'umore giusto per sopportare ulteriormente espressioni del tipo "si ritiene cautelativo interpretare come..." o anche "può apparire preferibile per quanto non esplicitato dalla norma...", oggi ho bisogno di frasi come "si procede così e così" ma anche "la legge dice così e così si fa".  
Sto insofferente assai alle interpretazioni, oggi.

Inviato: 26 nov 2011 13:34
da gibbo39
Ciao Nofer,
intanto comincerei col dire che i ragazzi del mitico INAIL saltano un processino importante, che è quello della identificazione sistematica dei pericoli.
Alla quale segue una valutazione dei rischi legati ai pericoli identificati al fine di comprendere se le misure attuali sono adeguate al loro controllo, se lo sono solo parzialmente o se non lo sono affatto.

Ma poi ...come te decido di non andare avanti... non mi piacciono da sempre i copia incolla che portano iinsiti in loro dei mancati ragionamenti.

ciao

gibbosky
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Inviato: 27 nov 2011 11:27
da catanga
Mi domando se tra quelli che han messo le mani su questo documento, ci sia qualcuno che sviluppato, portato a certificazione mantenendola per almeno un ciclo, almeno un'azienda.

Come già ho detto prima, questa è un'operazione puramente "politica" che ha come output la produzione di una certa quantità di carta, ben strutturata e ben presentabile, ma sempre carta rimane.

La cosa peggiore è il messaggio che passa e cioè che la sicurezza si fa producendo soprattutto carta.

Inviato: 27 nov 2011 13:04
da gibbo39
Perdonami Catanga...
Ma diciamo che hai fatto una domanda scontata...
La risposta è sicuramente nessuno.

ciao

gibbosky

Inviato: 28 nov 2011 15:18
da catanga
Il vero obiettivo non è il pezzo di carta ma quel che un'azienda "costruisce" e fa funzionare per raggiungere e mantenere il pezzo di carta.
E' questo ciò che va fatto capire.