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Inviato: 10 mag 2007 19:35
da Ronin
quel che ho già detto. sono d'accordo in astratto, ma nella pratica gli ostacoli mi paiono insormontabili.
le misure contro gli incendi son di tre tipi, come tutti sappiamo: prevenzione, protezione passiva e protezione attiva.
atteso che la prevenzione è impensabile (davvero si pensa di poter tenere stoccate in magazzini separati i mangimi, il fieno, le granaglie?), restano le altre due.

quali sarebbero le misure passive effettivamente passibili di essere prese per garantire la sicurezza degli animali?
larghezza delle vie di esodo a prova di rinoceronte? altezza delle uscite adatta a giraffe? dispositivi di protezione individuale di taglia elefantiaca? allarme incendi capace di grugnire, pigolare, ragliare, muggire, garrire, frinire, ululare e altre varianti (fonte http://it.wikipedia.org/wiki/Verso_degli_animali )? gattaiole REI 120 in tutte le porte antincendio?
ve lo immaginate l'onere di organizzare una squadra antincendio capace di portare in salvo le mucche di un allevamento bovino? credo che nemmeno nei vecchi film di john wayne ci si riuscirebbe.

scusate se ho fatto esempi volutamente provocatori.
ma vi faccio notare che anche per le persone esistono limitazioni assai serie alle misure di sicurezza antincendio (ad es. nei reparti ospedalieri psichiatrici, le vie di fuga sono chiuse a chiave), che sono imposte dalla pratica.
queste stesse limitazioni di ordine pratico mi sembrano impedire l'individuzione di misure che siano concretamente utili a qualcosa (giacchè non si possono trattare gli animali come se fossero esseri umani razionalmente capaci di distinguere quando uscire e quando no, se forniti di vie di fuga idonee).

l'altra alternativa sarebbe quella di rivolgersi alla protezione attiva, e obbligare tutti (o molti di) quelli che hanno animali ad installare impianti di spegnimento automatici; è credibile che costoro li manuterrebbero correttamente? E' sensato imporre loro spese di questa entità? Io non credo.