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Lettera aperta di un RSPP

In questa sezione sono archiviate discussioni di carattere generale che le aziende si trovano ad affrontare quotidianamente in materia di sicurezza e salute sul lavoro.
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ursamaior
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Ronin ha scritto: invece una strada che mi sembra forse più interessante è quella di ricercare i dati degli incidenti del solo settore dei trasporti.
Chiaro che avere il magior numero di informazione aiuta ad analizzare il dato, ma effettivamente i dati che vorrebbe catanga sono disponibili solo per l'intera popolazione.

Per quanto riguarda il settore trasporti abbiamo (anno 2005):
56694 inabilità temporanee
3495 inabilità permanente
169 morti
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ursamaior
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Errata corrige (ho computato anche gli infortuni legati ad altre cause):
legati ai soli infortuni stradali:

12129 Inabilità temporanee
1106 Inabilità permanenti
128 Infortuni mortali
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Ronin
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ragazzi, abbiamo impostato un discorso di confronto a livello europeo, continuiamo a tenere la rotta, sennò non si capisce più niente.

molto interessanti i numeri assoluti che riportate, ma per rimanere nell'alveo del dibattito occorrono tassi standardizzati e confronti europei (es. dai dati di catanga vedo che la quantità italiana di auto è del 39% più elevata di quella europea: la mortalità totale da strada è però più alta della media solo del 16%, quella lavorativa invece dell'89%, è evidente che questo dato ci dice poco, magari occorrerebbe valutare il numero di km percorsi per cavarne di più).
_____________________________
Tutti sono a favore della porta aperta, fino a che sono chiusi fuori (H. Kissinger).
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ursamaior
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Il discorso a livello europeo può arrivare fino ad un certo punto, perchè i dati non si trovano (io almeno non li ho ancora trovati).
Ma l'analisi può continuare anche su scala nazionale, anzi una volta appurata la dimensione del fenomeno bisogna portarla su scala locale per darle un valore.
Se si trovassero ulteriori dati europei, benvenuti.
Su eurostat, se non erro, si possono avere info anche sul solo settore trasporti.
Devo vedere, ma comunque non ci diranno nulla sul solo dato degli infortuni stradali (che non sono stati pubblicati).
L'approssimazione della Voce con la quale si supponeva che la mortalità di questo settore era essenzialmente quella legata agli infortuni stradali, è smentita infatti, almeno su scala Italiana.
169 infortuni stradali, ma solo 128 sono legati ad infortuni stradali.
Il 25% (un infortunio su quattro in questo settore non ha niente a che vedere con la strada, per cui non si può approssimare).
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catanga
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Un'altra cosa che va tenuta presente, è la polverizzazione dimensionale delle imprese di trasporto rispetto il resto dell'europa.
Infatti, in Italia la maggior parte sono "padroncini" che lavorano in subappalto da aziende di trasporto; è, quindi, ovvio che le condizioni organizzative che stanno a monte influenzano moltissimo ed in modo negativo l'operatività di questi soggetti.

Poi, se fino a qualche anno fa, i corrieri usavano solo dipendenti, adesso la maggior parte usano padroncini che con mezzi ed organizzazione propria, eseguono le consegne anche se con tanto di marchio dell'azienda sulle fiancate.
Risultato: sfrecciano come dei matti ovunque.
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