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Asbestosi

Archivio Medicina del Lavoro/Registro infortuni/Strutture sanitarie.
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Domenico

Mi chiamo Domenico, e vi scrivo in quanto ho letto dei pazienti che si sono rivolti ad una famosa clinica del lavoro e vorrei anchio incolpare quella clinica perchè mio padre ci è stato nel 2002 per ploblemi al polmone
e come da documentazione gli e' stato diagnosticato: ispessimento pleurico in fase di miglioramento.
Ma quale miglioramento se dopo è stato operato a bari ed era gia' troppo tardi.infatti nel 2004 è morto per asbestosi.
vorrei sapere se si possono intrapendere vie legali nei confronti di chi ha fatto la diagnosi.
spero che possiate darmi una risposta cordiali saluti e grazie

Domenico T.
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Nofer
Messaggi: 7386
Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

Caro ospite Domenico,
                                                   prima di tutto intendo esprimerLe a nome mio e dei colleghi del forum il più vivo rincrescimento per il lutto che l'ha colpita, che ci ferisce tutti per le modalità con cui sembra si sia verificato.
A mio avviso, (a proposito, al momento ignoro l'episodio della "nota Clinica del Lavoro", se vuole essere così cortese da comunicarne gli estremi via e-mail al Moderatore del forum provvederà lui a darmene notizia, nel pieno rispetto della privacy e evitando rischi di querele per tutti), e a giudicare da quanto riferito, la fine di suo padre più che ad asbestosi sembrerebbe dovuta a mesotelioma pleurico, che è senza dubbio la peggiore delle malattie provocate dall'amianto, atteso che l'asbestosi non si opera essendo impossibile trattarla chirurgicamente. Altra malattia, brutta ma meno fatale, è il carcinoma polmonare in asbestosi, ma dalla diagnosi (peraltro "toppata") da Lei riportata mi sentirei più propensa alla prima ipotesi.
Tanto premesso, non mi risulta che nella ns. normativa sia prevista un'azione nei confronti dell'Ente Ospedaliero, Clinica universitaria o quant'altro se non di tipo risarcitorio, ossia una causa di tipo civile, mentre l'eventuale imperizia professionale che può dar luogo a giudizio penale è per il nostro diritto assolutamente individuale, e quindi sarebbe a carico del medico che ha effettuato la diagnosi come da lei riportata, ovvero dei singoli sanitari se la diagnosi è stata formulata sulla base delle refertazioni eseguite da più sanitari.
Avendo fornito l'indicazione della località geografica, ed essendo nella città citata ancora in atto una grave situazione di contaminazione ambientale per la presenza di un grande sito produttivo ormai dismesso da anni ma mai bonificato, e lungo il cui perimetro anche l'Istituto Superiore di Sanità ha eseguito monitoraggi con risultati tutt'ora poco rassicuranti, a titolo puramente personale le sarei grata se potesse indicare anche l'attività professionale di suo padre ovvero le potenziali cause di esposizione ad amianto.
Infine, e glielo dice una persona che sull'amianto e i suoi rischi ci lavora da 16 anni, mi dispiace. Perchè sono decenni che si sa scientificamente dei danni provocati, e mi è sempre sembrato assurdo che non se ne sia mai parlato fino a poco meno di 10 anni fa. Purtroppo, non è ancora finita.
Con affetto, mi dichiaro a sua disposizione, in questa sede e altrove qualora lo ritenesse opportuno.
Nofer
Nofer
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