Buongiorno,
i certificatori 45001 hanno lasciato un'osservazione inerente circa la mancanza di una valutazione specifica molestie e aggressioni nei luoghi di lavoro.
Considerando che l'azienda per cui lavoro è una metalmeccanica, a vostro dire rientra tra i rischi professionali o è una "fissa" dei certificatori?
Avete qualche indicazione su come strutturare la valutazione?
Purtroppo anche cercando su internet non trovo nulla.
Grazie in anticipo
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A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
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Valutazione del rischio molestie e aggressioni nei luoghi di lavoro
- birdofprey
- Messaggi: 808
- Iscritto il: 27 apr 2011 11:18
Siamo alla frutta. Punto.Tommaso1169 ha scritto: ↑18 giu 2024 12:29 valutazione specifica molestie
considerando che l'azienda per cui lavoro è una metalmeccanica
Fisima del certificatore.
Possibile via di uscita: nel DVR metti che non è un rischio professionale, dici che lo gestisci con una procedura di attivazione in caso di molestie (se ti senti molestato chiama il referente aziendale, se percepisci rischio di aggressioni sta calmo, non provocare, stai lontano, magari in ambito sanitario trovi qualche linea...) se vuoi mettere il fiocco, nel questionario consapevolezza (immagino ci sia nella 9001) metti due domande del tipo: ti senti minacciato, hai subito aggressioni visiche /verbali da parte di colleghi/superiori)... Il tutto per tappare la bocca al certificatore ovviamente.
Possibile via di uscita: nel DVR metti che non è un rischio professionale, dici che lo gestisci con una procedura di attivazione in caso di molestie (se ti senti molestato chiama il referente aziendale, se percepisci rischio di aggressioni sta calmo, non provocare, stai lontano, magari in ambito sanitario trovi qualche linea...) se vuoi mettere il fiocco, nel questionario consapevolezza (immagino ci sia nella 9001) metti due domande del tipo: ti senti minacciato, hai subito aggressioni visiche /verbali da parte di colleghi/superiori)... Il tutto per tappare la bocca al certificatore ovviamente.
Anche se desta qualche perplessità la questione, è un obbligo di legge previsto dalla L. n. 4/2021.
Il fatto che sia un'azienda metalmeccanica non c'entra molto: si possono subire violenze anche in un ambiente maschio e peloso, non essendo limitate alle violenze di genere, ma ad ogni forma di violenza (per dire, anche - e giustamente - offese verbali).
Detto questo, dal punto di vista giuridico, secondo me dovrebbero essere emanati decreti attuativi in proposito, ma nella logica del D.Lgs. n. 81/2008 - a prescindere da questi decreti - rientra comunque nella valutazione di tutti i rischi.
Storco il naso, ma tutti gli argomenti sono a favore di chi ritiene che il rischio vada valutato.
Il fatto che sia un'azienda metalmeccanica non c'entra molto: si possono subire violenze anche in un ambiente maschio e peloso, non essendo limitate alle violenze di genere, ma ad ogni forma di violenza (per dire, anche - e giustamente - offese verbali).
Detto questo, dal punto di vista giuridico, secondo me dovrebbero essere emanati decreti attuativi in proposito, ma nella logica del D.Lgs. n. 81/2008 - a prescindere da questi decreti - rientra comunque nella valutazione di tutti i rischi.
Storco il naso, ma tutti gli argomenti sono a favore di chi ritiene che il rischio vada valutato.
Lo Stato è come la religione: vale se la gente ci crede (Errico Malatesta)
- weareblind
- Messaggi: 3236
- Iscritto il: 07 ott 2004 20:36
Perché dici che è un rischio di mansione? Ma non è equivalente al rischio, che so, di essere incornato da un rinoceronte?
We are blind to the worlds within us waiting to be born
Leggevo un post di Catanoso che suggeriva una valutazione differenziando se rischio professionale (es: aggiungo io, ospedale) e rischio non professionale. Alla stregua del COVID insomma.Anche se desta qualche perplessità la questione, è un obbligo di legge previsto dalla L. n. 4/2021.
Concordo che anche in ambienti pelosi, sporchi e maschi :) possono essere soprusi / violenze verbali ma ...
1. Come fai a valutarle seriamente?
2. Come può un RSPP intervenire efficacemente e realmente (non carte) se un capoturno/preposto si comporta male nei confronti dei suoi sottoposti?
Io sono dell' idea che safety e security siano ambiti differenti e tali debbano restare. Il primo ricade nella sfera del colposo, il secondo nel doloso.
Detto questo è bene che il datore di lavoro se ne preoccupi, ma non come rischio professionale, perché non afferente alla propria organizzazione, non potrà averne mai pieno governo e il SPP non ha né competenze né strumenti per gestirlo.
L'auditor fa una osservazione? Buona cosa, la si analizza e se utile si prova a migliorare (in rete dovresti trovare linee guida e simili). Diverso sarebbe stato se avesse rilasciato una non conformità.
Detto questo è bene che il datore di lavoro se ne preoccupi, ma non come rischio professionale, perché non afferente alla propria organizzazione, non potrà averne mai pieno governo e il SPP non ha né competenze né strumenti per gestirlo.
L'auditor fa una osservazione? Buona cosa, la si analizza e se utile si prova a migliorare (in rete dovresti trovare linee guida e simili). Diverso sarebbe stato se avesse rilasciato una non conformità.
- Tommaso1169
- Messaggi: 4
- Iscritto il: 18 giu 2024 12:24
Buongiorno a tutti,
intanto vi ringrazio per le risposte che mi avete dato.
Penso seguirò la linea di integrare nel dvr una piccola sezione relativa al rischio di aggressioni ma senza eseguire una valutazione approfondita.
intanto vi ringrazio per le risposte che mi avete dato.
Penso seguirò la linea di integrare nel dvr una piccola sezione relativa al rischio di aggressioni ma senza eseguire una valutazione approfondita.
Non ho detto che è un rischio di mansione, ma che può essere un rischio lavorativo.weareblind ha scritto: ↑18 giu 2024 19:18 Perché dici che è un rischio di mansione? Ma non è equivalente al rischio, che so, di essere incornato da un rinoceronte?
Ho anche io molte perplessità, ma non ho nulla da obiettare se, in effetti, l'organizzazione non avesse previsto misure di alcun tipo per tutelare i propri lavoratori (l'art. 2087 cc. parla di tutela psicofisica come obbligo dell'imprenditore).
Dunque, quello che mi pare obiettivamente difficile è la valutazione oggettiva del rischio (ma questo riguarda tanti altri rischi, per cui ormai c'ho fatto pace col cervello), ma non la previsione di misure preventive quali codici di condotta, sistemi disciplinari, whistleblowing, analisi di particolari aree dei luoghi di lavoro che potrebbero essere particolarmente "sensibili" (es. parcheggi bui, aree isolate, ecc.), intolleranza per i comportamenti aggressivi e tutte quelle cose che le aziende già hanno in linea di massima.
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