Pazza idea?
Inviato: 11 dic 2007 12:57
Ho letto con interesse in altro thread i commenti sulla tragedia di Torino. Voglio però distogliermi dagli aspetti tecnici dell'incidente e soprattutto da quelli umani che hanno coinvolto le vittime e le loro famiglie.
Anch'io, come Nofer ed altri, mi sono sentito 'corresponsabile' di quanto accaduto. Anch'io ho sentito la voglia di piantare lì tutto quanto per dedicarmi ad attività più serene.
Credo che siano legittimi sentimenti di chi, bene o male, vive questo mestiere con un minimo di dedizione (non voglio dire missione perchè è esagerato).
Piuttosto, non riscontro il benchè minimo 'mea culpa' da parte delle istituzioni (chessò, il ministro del lavoro che dica che vuole dimettersi) tanto per dare un segnale forte al problema delle morti bianche.
Se ne parla soltanto a notizia fresca, poi tutto torna come prima. Mi infastidisce anche l'ipocrisia dei minuti di silenzio alla Scala ed altre analoghe iniziative. Ancora di più la stampa (certa stampa) che ora getta veleno sulle "società di consulenza che si propongono per risolvere i problemi della sicurezza spillando fior di quattrini alle aziende, quattrini che sarebbe meglio spendere in sicurezza vera"... bla bla bla
Il nostro è un lavoro che non ha rappresentanza; le cosiddette associazioni comunque tacciono colpevolmente, mentre la nostra dignità dovrebbe invece trovare spazio. Da qui la folle idea di fare sentire la nostra voce, la voce di chi opera in difesa della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e per promuovere la cultura della sicurezza, a mio avviso il principale responsabile di tutti gli incidenti sul lavoro.
Occorrerebbe un cartello, un comunicato, un’inserzione, un’iniziativa… non so, ma sento la necessità di uscire allo scoperto per difendere il mio lavoro.
Come facciamo a comunicare all’opinione pubblica che l’unica strada per uscire da questa terribile situazione è coniugare la volontà di fare delle imprese con la competenza degli specialisti del settore? E che gli specialisti del settore hanno sovente le mani legate da normative troppo spesso farraginose ed il più delle volte avulse dalle realtà imprenditoriali del nostro Paese? Che se finalmente non si mettono attorno ad un tavolo i governanti, le imprese ed i tecnici non se ne può uscire?
Scusate lo sfogo, ma stavolta la misura è piena; mi piacerebbe lavorare in un clima più sereno e disteso, che il mio impegno portasse effettivamente a qualche cosa di buono, di efficace, di chiaro, di condiviso.
Scusate anche per la lunghezza dell’intervento, ma non ho avuto tempo per sintetizzarlo.
Stilo
Anch'io, come Nofer ed altri, mi sono sentito 'corresponsabile' di quanto accaduto. Anch'io ho sentito la voglia di piantare lì tutto quanto per dedicarmi ad attività più serene.
Credo che siano legittimi sentimenti di chi, bene o male, vive questo mestiere con un minimo di dedizione (non voglio dire missione perchè è esagerato).
Piuttosto, non riscontro il benchè minimo 'mea culpa' da parte delle istituzioni (chessò, il ministro del lavoro che dica che vuole dimettersi) tanto per dare un segnale forte al problema delle morti bianche.
Se ne parla soltanto a notizia fresca, poi tutto torna come prima. Mi infastidisce anche l'ipocrisia dei minuti di silenzio alla Scala ed altre analoghe iniziative. Ancora di più la stampa (certa stampa) che ora getta veleno sulle "società di consulenza che si propongono per risolvere i problemi della sicurezza spillando fior di quattrini alle aziende, quattrini che sarebbe meglio spendere in sicurezza vera"... bla bla bla
Il nostro è un lavoro che non ha rappresentanza; le cosiddette associazioni comunque tacciono colpevolmente, mentre la nostra dignità dovrebbe invece trovare spazio. Da qui la folle idea di fare sentire la nostra voce, la voce di chi opera in difesa della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e per promuovere la cultura della sicurezza, a mio avviso il principale responsabile di tutti gli incidenti sul lavoro.
Occorrerebbe un cartello, un comunicato, un’inserzione, un’iniziativa… non so, ma sento la necessità di uscire allo scoperto per difendere il mio lavoro.
Come facciamo a comunicare all’opinione pubblica che l’unica strada per uscire da questa terribile situazione è coniugare la volontà di fare delle imprese con la competenza degli specialisti del settore? E che gli specialisti del settore hanno sovente le mani legate da normative troppo spesso farraginose ed il più delle volte avulse dalle realtà imprenditoriali del nostro Paese? Che se finalmente non si mettono attorno ad un tavolo i governanti, le imprese ed i tecnici non se ne può uscire?
Scusate lo sfogo, ma stavolta la misura è piena; mi piacerebbe lavorare in un clima più sereno e disteso, che il mio impegno portasse effettivamente a qualche cosa di buono, di efficace, di chiaro, di condiviso.
Scusate anche per la lunghezza dell’intervento, ma non ho avuto tempo per sintetizzarlo.
Stilo