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Vizietto

Questo Forum, aperto in occasione dell'uscita del Nuovo Testo Unico sulla Sicurezza e Salute sul Lavoro, ospitera' qualsiasi tipo di discussione che non sia relativa a cantieri e ad argomenti di carattere prettamente tecnico (che dovranno essere riportate negli altri due forum).

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catanga
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Iscritto il: 17 nov 2004 19:44

Ho notato che negli ultimi tempi s'è diffuso un vizietto molto pericoloso.
C'è stato un incremento notevole di seminari, corsi, convegni ecc., dove si chiamano ad intervenire magistrati e rapp. degli enti di vigilanza su obblighi e responsabilità del RSPP, del CSP e del CSE ma senza mai creare un contraddittorio con rappresentanti di queste categorie con competenze adeguate in grado di ribattere alle affermazioni, non sempre condivisibili, dei soggetti prima citati.

Ciò provoca la diffusione di una specie di "pensiero unico", che soffoca qualunque dibattito, scambio d'idee, spunti riflessione e possibilità di miglioramento delle regole volte a tutelare la sicurezza e la salute durante il lavoro.

Cosa ne pensano gli altri colleghi osservatori?
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Nofer
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Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

catanga ha scritto: Ciò provoca la diffusione di una specie di "pensiero unico", che soffoca qualunque dibattito, scambio d'idee, spunti riflessione e possibilità di miglioramento delle regole volte a tutelare la sicurezza e la salute durante il lavoro.
Catanghino gioiamia, e quelli apposta lo fanno.
Ma possibile che alla tua semiveneranda età ancora non lo abbia messo a fuoco ? Davvero la magistratura è funzionale a certe politiche, e siccome ci sono tante politiche e tanti magistrati, chi tira da qua e chi tira da là e noi poveracci di cittadini in mezzo.  
Io sto in grossissima crisi, ad esempio, perchè ho l'opportunità di andare a sentirmi un altro famoso PM nelle marche, il 27, ma sto assai 'mbriacata di impegni anche fuori napoli, a settembre. Perchè tu, che mi conosci, sai bene che nella mia smania di protagonismo ma anche di feroce ostinazione poco mi può stuzzicare quanto il non essere d'accordo con qualcuno che in teoria ne dovrebbe sapere più di me ma poi alla fine si scopre che ne sapevo di più io... Ora, magari sull'argomento in particolare magari siamo anche concordi, ma  :smt003 figurati se non trovo un modo di dissentire da un PM su "colpa e nesso di causalità nelle malattie professionali"...
waaa, che pacchia sarebbe...
Nofer
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weareblind
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Il pensiero è unico. Ed è quello dei magistrati. Hanno, semplicemente, troppo potere.
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givi
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Iscritto il: 18 giu 2008 23:47

La logica del "Perno della sicurezza" è ancora, minacciosamente, lì.
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manfro
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givi, questa per chi la conosce, è molto carina ah ah ah
"lasciate il mondo un po' migliore di come l'avete trovato." BP
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catanga
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Iscritto il: 17 nov 2004 19:44

Questa del "perno della sicurezza" fu una mia replica ad un intervento allucinante fatto da un funzionario della ASL di Parma ad un convegno più di 10 anni fa.
Ovviamente, per questione di educazione non dico dove, con molta probabilità, il CSE (era un convegno sui cantieri), seconda la visione del funzionario, si sarebbe trovato a repertare il citato perno.
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Geppus
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Secondo me bisognerebbe replicare, se non ai convegni (dove spesso l'ospite PM è visto come un oracolo da proteggere) almeno sulle riviste.
Anni fa si fece la lettera aperta a un PM di Roma. La strada era quella, ma la percorriamo in pochi.
Soprattutto non la percorrono odini e collegi.
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catanga
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Iscritto il: 17 nov 2004 19:44

Siamo stati in tanti a firmare quella lettera nel 2009.

Forse se la son letta i giudici della Cassazione che hanno sentenziato sposando la tesi sostenuta.

Leggere per credere:
- Cassazione Penale Sez. IV, n° 1490 del 14 gennaio 2010,
- Cassazione Penale Sez. IV, n° 18149 del 13 maggio 2010,
- Cassazione Penale Sez. IV, n° 12703 del 29 marzo 2011,
- Cassazione Penale Sez. IV, n° 14654 del 12 aprile 2011.

Qui viene ribadito il principio che ""la funzione di vigilanza del CSE è "alta" e non si confonde con quella operativa demandata al datore di lavoro ed alla figure che da esso ricevono poteri e doveri: il dirigente ed il preposto. Appare dunque chiara la rimarcata diversità di ruolo rispetto al datore di lavoro delle imprese esecutrici: un ruolo di vigilanza che riguarda la generale configurazione delle lavorazioni e non la puntuale stringente vigilanza, momento per momento, demandata alle figure operative (datore di lavoro, dirigente, preposto). Alla luce di tale lettura della disciplina erra la Corte d'appello quando attribuisce al CSE un ruolo di vigilanza addirittura superiore rispetto a quello attribuito al datore di lavoro.""
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