Non e' che ogni volta dobbiamo iniziare dalla storia di Adamo ed Eva con gli otoprotettori: spero che gli obblighi dei dirigenti,del datore di lavoro,dei preposti e dei lavoratori (definizioni chiare) siano digeriti, quantomeno perche' siamo al centodecimo post. Cosi' come dovrebbe essere chiaro cosa si intende per "far bene una cosa", quando sono chiari gli obblighi. Che non vuol dire sapere sempre in anticipo e con precisione micronesimale questi obblighi si possono presentare (pretesa che personalmente mi sembra assurda).
Una domanda: come considerate chi, interno all'organizzazione, ha ricevuto l'incarico di scrivere una "istruzione di lavoro"?
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A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
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Preposto che non ne vuol sapere... e dirigente (2a parte)
- igno_ranza
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Oggi faccio un'analisi a 300 gradi: 60 gradi li tengo per me. - Francesco Scoglio
- igno_ranza
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Scusa SIC, ma la domanda l'ho fatta io!
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- weareblind
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Ah ma non devi dirlo a me. Devi dirlo alla magistratura. Su, non facciamo i professoroni; essere dirigente vuol dire rischiare. Punto. Anche avendo fatto bene. Perché "fare bene" non vuol dire nulla.igno_ranza ha scritto:Spero che gli obblighi dei dirigenti,del datore di lavoro,dei preposti e dei lavoratori (definizioni chiare) siano digeriti, quantomeno perche' siamo al centodecimo post. Cosi' come dovrebbe essere chiaro cosa si intende per "far bene una cosa", quando sono chiari gli obblighi. Che non vuol dire sapere sempre in anticipo e con precisione micronesimale questi obblighi si possono presentare (pretesa che personalmente mi sembra assurda).
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Concordo ed infatti la componente di rischio è sempre presente nelle funzioni di dirigente (e preposto) e, se succede qualcosa, l'avere fatto il proprio "dovere" non conta nulla, contano i fatti acclarati e le carte esibite.weareblind ha scritto:Su, non facciamo i professoroni; essere dirigente vuol dire rischiare. Punto. Anche avendo fatto bene. Perché "fare bene" non vuol dire nulla.
Al riguardo segnalo un aneddoto familiare: mia moglie era responsabile amministrativa (e contratto di quadro) di un'azienda, termine di per se stesso per nulla chiarificatore di eventuali responsabilità amministrative in capo alla sua persona. Data la mia esperienza nel campo della sicurezza, e non avendo lei alcun potere decisionale e di spesa, le ho detto: non firmare mai nulla, non sottoscrivere mai nessun verbale, insomma non renderti partecipe di alcun fatto amministrativo che potesse poi essere usato contro di te.
Farai ciò solo e quando eventualmente sarai qualificata come dirigente sia di nome (con contratto) sia di fatto, cioè quando avrai un qualche potere di comando e di intervento in questioni aziendali.
P.S.: ora ha cambiato il posto di lavoro quindi il problema non si pone più !
- weareblind
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Si spera in meglio!
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- igno_ranza
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Hai risposto su chi deve sottoscriverle,io ero curioso (non e' una sfida, che' ormai mi sa ch stiamo scendendo questa ripida china) su chi deve scriverle.SIC1945 ha scritto:E io ho risposto.
Cavoli, pensare sempre ad operare in modo da far contenta la magistratura e' un bel modo di lavorare: il buon senso del padre di famiglia (e della madre, cosi' facciam contenti tutti) dobbiamo sostituirlo con la scienza e la coscienza del PM!weareblind ha scritto:Ah ma non devi dirlo a me. Devi dirlo alla magistratura.
Guarda che io ho provato a dare quella "definizione pratica" di cui tu lamentavi la mancanza. Deciditi.weareblind ha scritto:Su, non facciamo i professoroni;
Anche per me "essere dirigente vuol direrischiare" non significa nulla di pratico,pero' il concetto mi e' chiaro e lo condivido con te :smt003 .A conferma del fatto che la sicurezza non ci sono ancora le norme UNI per i comportamenti o il comportamentometro.weareblind ha scritto:essere dirigente vuol dire rischiare. Punto. Anche avendo fatto bene. Perché "fare bene" non vuol dire nulla.
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Esatto. Se no siamo nel mondo di Oz.igno_ranza ha scritto:Cavoli, pensare sempre ad operare in modo da far contenta la magistratura e' un bel modo di lavorare: il buon senso del padre di famiglia (e della madre, cosi' facciam contenti tutti) dobbiamo sostituirlo con la scienza e la coscienza del PM!weareblind ha scritto:Ah ma non devi dirlo a me. Devi dirlo alla magistratura.
Purtroppo la definizione che ho letto di pratico non ha nulla.igno_ranza ha scritto:Guarda che io ho provato a dare quella "definizione pratica" di cui tu lamentavi la mancanza. Deciditi.weareblind ha scritto:Su, non facciamo i professoroni;
Bhe, beato te se "rischiare" non significa nulla. Per me significa entrare in un procedimento civile e/o penale. Così forse è più quantitativo.igno_ranza ha scritto:Anche per me "essere dirigente vuol dire rischiare" non significa nulla di pratico,pero' il concetto mi e' chiaro e lo condivido con te :smt003 .A conferma del fatto che la sicurezza non ci sono ancora le norme UNI per i comportamenti o il comportamentometro.weareblind ha scritto:essere dirigente vuol dire rischiare. Punto. Anche avendo fatto bene. Perché "fare bene" non vuol dire nulla.
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- igno_ranza
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Liberissimo di pensarlo. Auguri per i tuoi nervi.weareblind ha scritto:Esatto. Se no siamo nel mondo di Oz.
Spero cio' non rallenti la tua ricerca del santo graal della quantita' e della procedura omnicomprensiva a prova di bomba atomica.weareblind ha scritto:Purtroppo la definizione che ho letto di pratico non ha nulla.
Modalita' quantitativo :smt032 :weareblind ha scritto:Bhe, beato te se "rischiare" non significa nulla. Per me significa entrare in un procedimento civile e/o penale. Così forse è più quantitativo.
Rischio=probabilita' X danno=procedimento civile e/o penale.
-> probabilità=ignota (anche se da come la butti giu' tu, sembra essere del 99,9%)
-> danno=iscrizione nel casellario giudiziale+ soldi+eventuale prigione+ altre rogne assortite.
Prevenzione (con cui diminuisci o azzeri la probabilita')= Costituzione+CC+art.15
Protezione (con cui diminuisci o azzeri il danno)= una bella assicurazione e un agguerrito e capace studio legale
Come noterai, nelle azioni preventive, ho citato due tomi blasfemi compari del Mago di Oz. Il primo e' un florilegio orribilmente qualitativo e impalpabile. Il secondo ha addirittura un sacrilego richiamo alla diligenza del prestatore d'opera! Senza nessun minimo cenno alle tanto amate "definizioni pratiche"!
Magari ci fosse qualche bel grafico e un report con due numerini e qualche tabella...
Ora io non vorrei che il mio sarcasmo fosse preso per sfotto',anche perche' per mia fortuna mi sto confrontando con persone come voi che di sicurezza mi doppiano e poi mi distaccano di altri 100 metri. E quello che mi frustra piu' di tutto e mi fa fare lo spiritoso e' pensare che ci sia una cosi' tenace convinzione dell'approccio tipo MOVARISCH-rischio chimico: una bella procedura, una bella istruzione, un incarico coi dettagli alla quinta decimale e il gioco e' fatto.
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