Mi dispiace riscrivere ma da due giorni non trovo che risposte contradditorie sul seguente argomento:
Deposito di fieno all’aperto, sotto tettoia:
La presenza di deposito di polveri sulla pavimentazione in ambiente aperto è una condizione che mi richiama le direttive Atex?
La base per attivare la classificazione delle aree a rischio (se ho capito bene in questi primi studi sull’argomento), dovrebbe essere la presenza di una SE. Nella guida ISPESL leggo la classificazione delle sorgenti di emissione: flange, valvole, pompe, compressori, elementi che rimandano alla presenza di impianti che nel mio caso non ci sono. Ma la presenza di strato di polvere non è essa stessa SE?
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A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
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deposito fieno-atex
Il mio parere personale.
In teoria si Atex, in pratica no.
Lo straterello di solito è minimo, su una superficie molto estesa, granulometria media alta, mixato con pezzi grossolani, mah.
Che incendino per autocombustione si, ma atex ? mai visto e mai sentito.
Che poi diventerebbe zona 20, cioè vorrebbe dire che nessun trattore potrebbe avvicinarsi in retromarcia, mah.
Però la cosa è stimolante e vale la pena di essere approfondita.
ciao
Renato
In teoria si Atex, in pratica no.
Lo straterello di solito è minimo, su una superficie molto estesa, granulometria media alta, mixato con pezzi grossolani, mah.
Che incendino per autocombustione si, ma atex ? mai visto e mai sentito.
Che poi diventerebbe zona 20, cioè vorrebbe dire che nessun trattore potrebbe avvicinarsi in retromarcia, mah.
Però la cosa è stimolante e vale la pena di essere approfondita.
ciao
Renato
" - internet + cabernet "
Io inizialmente sono andata a naso e non mi sono preoccupata dell’Atex pensavo: basta tener pulite le superfici calde del trattore, prestare attenzione ai possibili inneschi, tener pulita la superficie della pavimentazione e non mi preoccupo. Poi leggo l’Atex e man mano vedo che i requisiti ci sono, leggo i relativi allegati del T.U. 81/2008 e … lo stesso, mi sembra di dover classificare se seguo alla lettera quello che leggo. A proposito di classificazione su un testo che sto usando, io leggo che una cosa e’ la classificazione di atmosfere aria-polveri ed un’altra quella relativa agli strati di polveri combustibili e, dipendendo il grado di emissione dalle caratteristiche della polvere, dal mantenimento dello strato e dalle turbolenze, io stavo elaborando l’idea di un’area 21 (emissione di primo grado). Ribadisco che non ne so un gran chè ancora e che non faccio affidamento all’esperienza, magari ne avessi… comunque effettivamente nella banca dati sulle polveri (GESTIS-DUST-EX) viene inserita la paglia ma il fieno non è assolutamente considerato.
C'è di sicuro un problema di prevenzione incendi. Eventuali reazioni esotermiche covanti rendono tale rischio sicuramente da valutare (=prevenzione incendi) e minimizzare con regolari smassamenti del materiale in deposito.
Lascia perdere le atmosfere esplosive; non è in questi contesti che si generano.
Ciao
Marzio
Lascia perdere le atmosfere esplosive; non è in questi contesti che si generano.
Ciao
Marzio
"Ogni soluzione genera nuovi problemi" (Corollario 7, Legge di Murphy)
Grazie a tutti per le risposte, l’argomento mi è un tantino più chiaro, cioè è evidente che per questa condizione non devo preoccuparmi di esplosioni. Non sono sicurissima, però, di aver chiuso con l’Atex per ora e questo perchè accanto al deposito di fieno vi è un silo orizzontale a trincea dove viene stoccato il trinciato di mais, vedo che per digestione anaerobica da esso si produce metano, infatti l’insilato è un’ottima biomassa, ora non so ancora se questo può avvenire in fase di stoccaggio ne’ ho idea ancora degli eventuali quantitativi, lo sto cercando di capire. Ma da ciò che mi dite anche se ci fosse formazione di metano non essendoci la condizione di ambiente confinato non devo preoccuparmi dell’atmosfera esplosiva, giusto?
Non direi. A mio parere questo aspetto merita l'approfondimento di uno specialista.Anonymous ha scritto:Ma da ciò che mi dite anche se ci fosse formazione di metano non essendoci la condizione di ambiente confinato non devo preoccuparmi dell’atmosfera esplosiva, giusto?
Ciao
Marzio
"Ogni soluzione genera nuovi problemi" (Corollario 7, Legge di Murphy)
- Fabriziogo
- Messaggi: 5
- Iscritto il: 03 giu 2009 10:58
- Località: Reggio Emilia
Credo che siano ambedue zone ATEX. Sono presenti sorgenti di innesco ed emissione di materiale infiammabile che può dar luogo ad esplosione.
Nel primo caso sicuramente il rischi è minimo e si troverà una zona ATEX esclusivamente per qualche decina di cm sugli strati e per un metro al max dalla zona di emissione (dove è pulito non c'è, quindi direi di pulire periodicamente).
Nel secondo caso la zona interna è sicuramente zona 0 (se è presente una atmosfera di metano e ossigeno). Poi con un semplice calcolino coi programmi ATEX che ci sono, si possono trovare le altre zone pericolose ove può foriuscire il metano. Di solito si parla sempre di qualche decina di cm intorno all'emissione.
Nel primo caso sicuramente il rischi è minimo e si troverà una zona ATEX esclusivamente per qualche decina di cm sugli strati e per un metro al max dalla zona di emissione (dove è pulito non c'è, quindi direi di pulire periodicamente).
Nel secondo caso la zona interna è sicuramente zona 0 (se è presente una atmosfera di metano e ossigeno). Poi con un semplice calcolino coi programmi ATEX che ci sono, si possono trovare le altre zone pericolose ove può foriuscire il metano. Di solito si parla sempre di qualche decina di cm intorno all'emissione.