Buona giornata a tutti.
Sono un neofita di questo forum. Prima di inserire la mia domanda ho seguito la procedura delle "regole auree",
e i consigli per la scrittura come mettere l'apostrofo al posto dell'accento,
per cui prima ho cercato in archivio e non trovando risposte apro il nuovo argomento.
L'argomento riguarda le imprese familiari art 230 bis c.c.
Dopo l'analisi di quanto già discusso sul forum mi sono chiarito che le imprese familiari rispondono all'art. 21
dell'81, mi pare siate tutti d'accordo.
Ora la domanda:
Perche' l'art. 96 comma 1, obblighi dei datori di lavoro, dei dirigenti e dei preposti, che qui riporto:
1. I datori di lavoro delle imprese affidatarie e delle imprese esecutrici, anche nel caso in cui nel cantiere operi una unica impresa, anche familiare o con meno di dieci addetti:
omissis … g) redigono il piano operativo di sicurezza di cui all’articolo 89, comma 1, lettera h).
richiede all'impresa familiare la redazione del POS?
Saluto cordialmente bianco 31 dandogli il benvenuto nella community.
Mod
Il forum di SICUREZZAONLINE è stato ideato, realizzato e amministrato per oltre 15 anni da Giuseppe Zago (Mod).
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
Imprese familiari 230 bis c.c. e obbligo POS
grazie per aver utilizzato il dizionario dei sinonimi al posto mio
ti ho chiesto di specificare perchè normalmente l'approccio è:
"perchè le imprese familiari devono predisporre il POS?"
e la risposta è
"perchè lo dice la legge"
mi incuriosiva invece la tua domanda
"perche lo dice la legge?"
la cui risposta credo che sia
"perchè han deciso così" oppure "perchè un'impresa familiare richiede in ogni caso un'organizzazione interna del lavoro., e quindi parlando di cantiere poco frega se l'impresa è familiare, individuale, di capitale o di persone"
"When a finger points at the sky, the imbeciles look at the finger"
Buona serata a tutti
Ho atteso un po' senza insistere nel richiedere risposte articolate, rispettando cosi' la regola aurea n 6.
Ora riporto una riflessione in supporto alla seguente affermazione:
"Le imprese familiari art 230 bis del c.c. non devono redigere il POS perchè non e' richiesto dall'81"
Per questo dovro' fare un passo indietro nella direzione del 626 e del 494.
Anticipo che mi attendo da parte dei partecipanti a codesto forum che individuino eventuali buchi a quanto esposto
in caso contrario restero' coi dubbi iniziali.
Evitero' di usare il dizionario dei sinonimi, e di solito non mi accontento di rispondermi "perche' han deciso cosi'"
Nota: visto che ho già provato a postare, ma si e' cancellato tutto, ho l'impressione che dovrò farlo a puntate,
anche perche' non ho proprio voglia di passarci la notte.
Art 3 comma 12 Campo di applicazione
Nei confronti dei componenti dell’impresa familiare di cui all’articolo 230-bis del codice civile, …omissis, si applicano le disposizioni di cui all’articolo 21
(leggendo nell’archivio del forum mi pare siate tutti d’accordo che le imprese familiari non debbano fare la valutazione del rischi, in perfetto accordo con quanto introdotto dall’81)
Art 4 comma 1 lettera a) Computo dei lavoratori
Ai fini della determinazione del numero di lavoratori dal quale il presente decreto legislativo fa discendere particolari obblighi non sono computati:
a) i collaboratori familiari di cui all’articolo 230-bis del codice civile;
(Quindi secondo l’81 i “lavoratori” delle imprese familiari art. 230 bis c.c. non sono lavoratori)
Art. 21. Disposizioni relative ai componenti dell’impresa familiare di cui all’articolo 230-bis del codice civile e ai lavoratori autonomi
Comma 1
Attrezzature di lavoro conformi al Titolo III
DPI Titolo III
Tessera di riconoscimento
Comma 2: i soggetti di cui al comma 1 hanno facoltà di:
Sorveglianza sanitaria
Corsi di formazione
Impresa familiare = lavoratore autonomo !?
Se e' vera la precedente allora e' vera la seguente:
Lavoratore autonomo NO DVR = Impresa familiare NO DVR
Art. 96. Obblighi dei datori di lavoro, dei dirigenti e dei preposti
1. I datori di lavoro delle imprese affidatarie e delle imprese esecutrici, anche nel caso in cui nel cantiere operi una unica impresa, anche familiare o con meno di dieci addetti:
omissis … g) redigono il piano operativo di sicurezza di cui all’articolo 89, comma 1, lettera h).
Ma il POS e' INEQUIVOCABILMENTE definito dall’Allegato XV punto 3.2 e gran parte dei contenuti sono in relazione alla valutazione del rischio di cui il DVR e' il contenitore (datore di lavoro, RSPP, RLS, AI, PS, MC, valutazione del rumore, del rischio chimico, formazione, ecc …)
...continua
Ho atteso un po' senza insistere nel richiedere risposte articolate, rispettando cosi' la regola aurea n 6.
Ora riporto una riflessione in supporto alla seguente affermazione:
"Le imprese familiari art 230 bis del c.c. non devono redigere il POS perchè non e' richiesto dall'81"
Per questo dovro' fare un passo indietro nella direzione del 626 e del 494.
Anticipo che mi attendo da parte dei partecipanti a codesto forum che individuino eventuali buchi a quanto esposto
in caso contrario restero' coi dubbi iniziali.
Evitero' di usare il dizionario dei sinonimi, e di solito non mi accontento di rispondermi "perche' han deciso cosi'"
Nota: visto che ho già provato a postare, ma si e' cancellato tutto, ho l'impressione che dovrò farlo a puntate,
anche perche' non ho proprio voglia di passarci la notte.
Art 3 comma 12 Campo di applicazione
Nei confronti dei componenti dell’impresa familiare di cui all’articolo 230-bis del codice civile, …omissis, si applicano le disposizioni di cui all’articolo 21
(leggendo nell’archivio del forum mi pare siate tutti d’accordo che le imprese familiari non debbano fare la valutazione del rischi, in perfetto accordo con quanto introdotto dall’81)
Art 4 comma 1 lettera a) Computo dei lavoratori
Ai fini della determinazione del numero di lavoratori dal quale il presente decreto legislativo fa discendere particolari obblighi non sono computati:
a) i collaboratori familiari di cui all’articolo 230-bis del codice civile;
(Quindi secondo l’81 i “lavoratori” delle imprese familiari art. 230 bis c.c. non sono lavoratori)
Art. 21. Disposizioni relative ai componenti dell’impresa familiare di cui all’articolo 230-bis del codice civile e ai lavoratori autonomi
Comma 1
Attrezzature di lavoro conformi al Titolo III
DPI Titolo III
Tessera di riconoscimento
Comma 2: i soggetti di cui al comma 1 hanno facoltà di:
Sorveglianza sanitaria
Corsi di formazione
Impresa familiare = lavoratore autonomo !?
Se e' vera la precedente allora e' vera la seguente:
Lavoratore autonomo NO DVR = Impresa familiare NO DVR
Art. 96. Obblighi dei datori di lavoro, dei dirigenti e dei preposti
1. I datori di lavoro delle imprese affidatarie e delle imprese esecutrici, anche nel caso in cui nel cantiere operi una unica impresa, anche familiare o con meno di dieci addetti:
omissis … g) redigono il piano operativo di sicurezza di cui all’articolo 89, comma 1, lettera h).
Ma il POS e' INEQUIVOCABILMENTE definito dall’Allegato XV punto 3.2 e gran parte dei contenuti sono in relazione alla valutazione del rischio di cui il DVR e' il contenitore (datore di lavoro, RSPP, RLS, AI, PS, MC, valutazione del rumore, del rischio chimico, formazione, ecc …)
...continua
....
Il dettato legislativo chiede alle imprese familiari un documento, il POS, i cui contenuti definiti dall’Allegato XV non possono essere garantiti dall’impresa familiare.
Pare che alcuni OdV (ho invitato un “titolare” di impresa familiare ad una visita ad uno di questi Organismi e la risposta in prima battuta e' stata che non doveva fare il DVR, e su seguente invito a farselo scrivere, il giorno dopo, la versione e' cambiata definendone l’obbligo) chiedano a dette imprese il DVR. E’ una forzatura che CONDIVIDO IN TOTO.
La svista del legislatore e' introdotta proprio dall’81 e s.m.i. in quanto:
La 494 nell’art 9 comma 1 lettera c-bis imponeva anche alle imprese familiari la redazione del POS, ma cio' era supportato dall’art 4 coma 11 della 626 che definiva l’obbligo di queste tipologia di imprese alla valutazione del rischio (o almeno all’autocertificazione, che in ogni caso ha i mesi contati) e alla consegna dell’elaborato al RLS, da cui si deduce la presenza di tutto lo schema previsto (ex art 4 della 626). Non erano soggette agli obblighi del comma 2 (elaborazione del DVR dopo la valutazione) e 3 (custodia del DVR nella sede dell’azienda). Ma tutto il resto andava svolto a partire dal c 1 (la valutazione del rischio) al c 4 (nomine varie), ecc.
IN REGIME 626/494 LA RICHIESTA DEL POS ALLE IMPRESE FAMILIARI E’ PIENAMENTE ESIGIBILE
La questione e' che nel copia-incolla informatico di cui e' stato oggetto l’81 il ricordato comma. 11 dell’art. 4 della 626 e' scomparso (meglio dire che io non ne trovo traccia) e quindi la richiesta di POS alle imprese familiari risulta in contraddizione con i contenuti dello stesso che non possono essere garantiti.
COME POTRA’ L’IMPRESA FAMILIARE PRODURRE UN DOCUMENTO, IL POS, CHE PONE LE FONDAMENTA SUL DVR?
IN REGIME 81/106 LA RICHIESTA DEL POS ALLE IMPRESE FAMILIARI E’ INESIGIBILE
La parentesi, una delle tante che si potrebbero aprire, coinvolge il Coordinatore.
Se l’impresa familiare (parenti fino al terzo grado e affini fino al secondo) non fa il DVR (secondo l’81) allora:
non puo' verificare la congruenza dei POS dei subappaltatori rispetto al proprio, prima della trasmissione al Coordinatore, perche' non puo' fare il suo POS (ammesso che possa essere impresa affidataria e quindi, dopo autorizzazione, subappaltare).
non puo' coordinare gli interventi art 95 (misure generali di tutela) e 96 (obblighi dei dirigenti e dei preposti) perche' non ha preposti incaricati.
A chi resta l’obbligo di adempiere agli art 95, 96, 97 ?
...continua
Il dettato legislativo chiede alle imprese familiari un documento, il POS, i cui contenuti definiti dall’Allegato XV non possono essere garantiti dall’impresa familiare.
Pare che alcuni OdV (ho invitato un “titolare” di impresa familiare ad una visita ad uno di questi Organismi e la risposta in prima battuta e' stata che non doveva fare il DVR, e su seguente invito a farselo scrivere, il giorno dopo, la versione e' cambiata definendone l’obbligo) chiedano a dette imprese il DVR. E’ una forzatura che CONDIVIDO IN TOTO.
La svista del legislatore e' introdotta proprio dall’81 e s.m.i. in quanto:
La 494 nell’art 9 comma 1 lettera c-bis imponeva anche alle imprese familiari la redazione del POS, ma cio' era supportato dall’art 4 coma 11 della 626 che definiva l’obbligo di queste tipologia di imprese alla valutazione del rischio (o almeno all’autocertificazione, che in ogni caso ha i mesi contati) e alla consegna dell’elaborato al RLS, da cui si deduce la presenza di tutto lo schema previsto (ex art 4 della 626). Non erano soggette agli obblighi del comma 2 (elaborazione del DVR dopo la valutazione) e 3 (custodia del DVR nella sede dell’azienda). Ma tutto il resto andava svolto a partire dal c 1 (la valutazione del rischio) al c 4 (nomine varie), ecc.
IN REGIME 626/494 LA RICHIESTA DEL POS ALLE IMPRESE FAMILIARI E’ PIENAMENTE ESIGIBILE
La questione e' che nel copia-incolla informatico di cui e' stato oggetto l’81 il ricordato comma. 11 dell’art. 4 della 626 e' scomparso (meglio dire che io non ne trovo traccia) e quindi la richiesta di POS alle imprese familiari risulta in contraddizione con i contenuti dello stesso che non possono essere garantiti.
COME POTRA’ L’IMPRESA FAMILIARE PRODURRE UN DOCUMENTO, IL POS, CHE PONE LE FONDAMENTA SUL DVR?
IN REGIME 81/106 LA RICHIESTA DEL POS ALLE IMPRESE FAMILIARI E’ INESIGIBILE
La parentesi, una delle tante che si potrebbero aprire, coinvolge il Coordinatore.
Se l’impresa familiare (parenti fino al terzo grado e affini fino al secondo) non fa il DVR (secondo l’81) allora:
non puo' verificare la congruenza dei POS dei subappaltatori rispetto al proprio, prima della trasmissione al Coordinatore, perche' non puo' fare il suo POS (ammesso che possa essere impresa affidataria e quindi, dopo autorizzazione, subappaltare).
non puo' coordinare gli interventi art 95 (misure generali di tutela) e 96 (obblighi dei dirigenti e dei preposti) perche' non ha preposti incaricati.
A chi resta l’obbligo di adempiere agli art 95, 96, 97 ?
...continua
...
Al Coordinatore?
Per i lavoratori autonomi e' chiaro che il compito e' del coordinatore (art 92, ma anche delle imprese affidatarie) nel caso delle imprese familiari chi e' il destinatario dell’obbligo?
Possiamo dire che l’attuale dettato legislativo indichi che imprese familiari e lavoratori autonomi NON POSSONO ESSERE IMPRESE AFFIDATARIE?
Inoltre se, come CSE, svolgo il mio compitino previsto dall’art 92 comma 1 lettera b) non potro' che dichiarare non idoneo quel POS, informero' il Committente che forse avrebbe dovuto valutare in modo piu' attento l’ITP (evidentemente se mi ha nominato all’ultimo momento, perchè se e' stato bravo a nominarmi contestualmente al progettista scattano gli altri, in ogni caso, inesigibili obblighi dell’art. 91 comma 1 b-bis) e che ora se proprio vuole che quell’impresa, cosi' professionalmente capace, svolga i lavori per cui e' stata incaricata dovra' aspettare diversi mesi per permettere alla stessa di regolarizzare la sua posizione, perche' gli ho chiesto tutti i contenuti del POS e quindi il DVR o autocertificazione, comunque le figure con i corsi (e ci vogliono alcuni mesi).
Ora se salta fuori che le imprese familiari non devono fare il DVR, come tutti qui siete d’accordo, visto l’impegno economico richiesto all’impresa per svolgere un compito non esigibile, ho l’impressione che il datore di lavoro, che tale non e', potra' chiedermi il risarcimento.
In ogni caso visto che mi pare che siate d’accordo che le imprese familiari devono redigere il POS, come ne verificate l’idoneità cioè la conformità all’allegato XV 3.2, che e' un nostro obbligo?
Abbiamo due possibilità:
1) chiedere il POS e quindi il DVR
2) non chiedere il DVR e quindi nemmeno il POS
questo a prescindere dalle imprese familiari
Resto in attesa delle vostre correzioni, vi invito solo ad indicarmi l’articolo preciso di riferimento per poter capire.
Mi pare proprio strano che il legislatore abbia voluto escludere dalla tutela della salute e della sicurezza i “lavoratori”, che tali non sono, delle imprese familiari.
Intanto per verificare il POS, continuo a richiedere le informazioni del DVR (quindi un po’ di copie di attestati ed altro come almeno l’analisi del rumore se hanno attrezzature tali da prevederne la misurazione) alle imprese familiari sperando di non incappare in una loro richiesta di risarcimento.
Vorrei fare il coordinatore e non l'azzeccagarbugli, ammesso e non concesso che ci abbia azzeccato.
Buon fine settimana a tutti.
Al Coordinatore?
Per i lavoratori autonomi e' chiaro che il compito e' del coordinatore (art 92, ma anche delle imprese affidatarie) nel caso delle imprese familiari chi e' il destinatario dell’obbligo?
Possiamo dire che l’attuale dettato legislativo indichi che imprese familiari e lavoratori autonomi NON POSSONO ESSERE IMPRESE AFFIDATARIE?
Inoltre se, come CSE, svolgo il mio compitino previsto dall’art 92 comma 1 lettera b) non potro' che dichiarare non idoneo quel POS, informero' il Committente che forse avrebbe dovuto valutare in modo piu' attento l’ITP (evidentemente se mi ha nominato all’ultimo momento, perchè se e' stato bravo a nominarmi contestualmente al progettista scattano gli altri, in ogni caso, inesigibili obblighi dell’art. 91 comma 1 b-bis) e che ora se proprio vuole che quell’impresa, cosi' professionalmente capace, svolga i lavori per cui e' stata incaricata dovra' aspettare diversi mesi per permettere alla stessa di regolarizzare la sua posizione, perche' gli ho chiesto tutti i contenuti del POS e quindi il DVR o autocertificazione, comunque le figure con i corsi (e ci vogliono alcuni mesi).
Ora se salta fuori che le imprese familiari non devono fare il DVR, come tutti qui siete d’accordo, visto l’impegno economico richiesto all’impresa per svolgere un compito non esigibile, ho l’impressione che il datore di lavoro, che tale non e', potra' chiedermi il risarcimento.
In ogni caso visto che mi pare che siate d’accordo che le imprese familiari devono redigere il POS, come ne verificate l’idoneità cioè la conformità all’allegato XV 3.2, che e' un nostro obbligo?
Abbiamo due possibilità:
1) chiedere il POS e quindi il DVR
2) non chiedere il DVR e quindi nemmeno il POS
questo a prescindere dalle imprese familiari
Resto in attesa delle vostre correzioni, vi invito solo ad indicarmi l’articolo preciso di riferimento per poter capire.
Mi pare proprio strano che il legislatore abbia voluto escludere dalla tutela della salute e della sicurezza i “lavoratori”, che tali non sono, delle imprese familiari.
Intanto per verificare il POS, continuo a richiedere le informazioni del DVR (quindi un po’ di copie di attestati ed altro come almeno l’analisi del rumore se hanno attrezzature tali da prevederne la misurazione) alle imprese familiari sperando di non incappare in una loro richiesta di risarcimento.
Vorrei fare il coordinatore e non l'azzeccagarbugli, ammesso e non concesso che ci abbia azzeccato.
Buon fine settimana a tutti.
Riporto un parere che condivido
“ Una impresa familiare, la quale è comunque in ogni caso tenuta ad ottemperare agli adempimenti di cui al citato art. 21, allorquando opera come impresa esecutrice in un cantiere temporaneo o mobile [1] deve applicare altresì le disposizioni di cui al Titolo IV del D. Lgs. n. 81/2009 e quindi la stessa è destinataria, ai sensi dell’art. 101 comma 2 del D. Lgs. n. 81/2008, del piano di sicurezza e di coordinamento (PSC) ed è tenuta, secondo quanto indicato nell’art. 96 comma 1 lettera g) dello stesso decreto, a redigere il piano operativo di sicurezza (POS) ed a trasmetterlo, ai sensi dell’art. 101 comma 3, all’impresa affidataria la quale, previa verifica della congruenza rispetto al proprio, lo trasmette al coordinatore per l’esecuzione oltre che ad ottemperare agli obblighi sulla predisposizione in cantiere delle misure di sicurezza di cui all’art. 96 e ad attuare, in base all’art. 100 comma 3, quanto previsto sia nel PSC che nello stesso POS.”
Inoltre art. 92 comma 2. ci dice:
L'accettazione da parte di ciascun datore di lavoro delle imprese del piano di sicurezza e di coordinamento di cui all'articolo 100, nonché la redazione del piano operativo di sicurezza costituiscono, limitatamente al singolo cantiere interessato, adempimento alle disposizioni di cui all'articolo 17 comma 1, lettera a [ DVR ] , all’articolo 26, commi 1, lettera b), 2, 3, e 5, e all’articolo 29, comma 3
Quindi, a mio parere, ne consegue che se una impresa familiare vuole operare in un cantiere temporaneo o mobile, occorre che si organizzi, individuando le figure richieste nel POS e provvedendo alla loro formazione
[1]
• i contenuti di cui al comma 1 dell’art. 21 diventano obblighi del DdL che è anche tenuto a verificare
• la facoltà di cui al comma 2 dell’art. 21 diventa un obbligo a cura del DdL )
“ Una impresa familiare, la quale è comunque in ogni caso tenuta ad ottemperare agli adempimenti di cui al citato art. 21, allorquando opera come impresa esecutrice in un cantiere temporaneo o mobile [1] deve applicare altresì le disposizioni di cui al Titolo IV del D. Lgs. n. 81/2009 e quindi la stessa è destinataria, ai sensi dell’art. 101 comma 2 del D. Lgs. n. 81/2008, del piano di sicurezza e di coordinamento (PSC) ed è tenuta, secondo quanto indicato nell’art. 96 comma 1 lettera g) dello stesso decreto, a redigere il piano operativo di sicurezza (POS) ed a trasmetterlo, ai sensi dell’art. 101 comma 3, all’impresa affidataria la quale, previa verifica della congruenza rispetto al proprio, lo trasmette al coordinatore per l’esecuzione oltre che ad ottemperare agli obblighi sulla predisposizione in cantiere delle misure di sicurezza di cui all’art. 96 e ad attuare, in base all’art. 100 comma 3, quanto previsto sia nel PSC che nello stesso POS.”
Inoltre art. 92 comma 2. ci dice:
L'accettazione da parte di ciascun datore di lavoro delle imprese del piano di sicurezza e di coordinamento di cui all'articolo 100, nonché la redazione del piano operativo di sicurezza costituiscono, limitatamente al singolo cantiere interessato, adempimento alle disposizioni di cui all'articolo 17 comma 1, lettera a [ DVR ] , all’articolo 26, commi 1, lettera b), 2, 3, e 5, e all’articolo 29, comma 3
Quindi, a mio parere, ne consegue che se una impresa familiare vuole operare in un cantiere temporaneo o mobile, occorre che si organizzi, individuando le figure richieste nel POS e provvedendo alla loro formazione
[1]
• i contenuti di cui al comma 1 dell’art. 21 diventano obblighi del DdL che è anche tenuto a verificare
• la facoltà di cui al comma 2 dell’art. 21 diventa un obbligo a cura del DdL )