Il forum di SICUREZZAONLINE è stato ideato, realizzato e amministrato per oltre 15 anni da Giuseppe Zago (Mod).
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.

OBBLIGO INDICAZIONE IDRANTI PRESENTI, NELLA PRATICA VV.F.

In questo Forum verranno aperte discussioni su questioni eminentemente tecniche relative a impianti, macchine, rumore, vibrazioni, ATEX, prevenzione incendi, ecc...
Avatar utente
alessandrog
Messaggi: 5
Iscritto il: 05 dic 2010 19:41
Località: Milano

Devo richiedere esame progetto e successivo C.P.I. per un’attività n.72 (autofficina) fino a 20 posti auto, per la quale, applicando il D.M. relativo alle autorimesse non è necessario l’impianto idranti. L’autofficina occupa una porzione di un nuovo capannone per il quale è stato realizzato l’impianto idranti. Sulla proprietà della suddetta autofficina sono presenti a muro, sull’esterno, 2 cassette per idranti UNI45. Non vorrei indicare nella pratica la presenza delle n.2 cassette presenti all’esterno dell’attività per evitare di allegare il progetto (che chiederei al costruttore), collaudo (che chiederei al costruttore) e prova di pressione con perizia giurata (che dovrei fare io, penso).
Vi espongo i miei dubbi e vi chiedo se vi è capitato un caso simile e in che modo vi siete comportati o comunque come vi comportereste.

I miei dubbi sono i seguenti:

-nella pratica di esame progetto devo indicare i n.2 uni 45 o , non essendo dei presidi obbligatori posso non indicarli?

-se potessi non indicarli, nella realtà potrò lasciare le cassette prive di lancia e tubo?

-se potessi non indicarli, in fase di sopralluogo per rilascio del C.P.I., i vigili del fuoco, vedendo le cassette per uni45 sprovviste di lancia e tubi non avranno da obbiettare?

-Se, invece fosse comunque obbligatorio indicarli nella pratica di esame progetto, che prestazioni devono garantire i due idranti? In fase di richiesta sopralluogo che documentazione dovrò allegare alla richiesta relativa all’impianto idranti?

Ringrazio in anticipo tutti quelli che mi sapranno dare un’indicazione.
Avatar utente
Max DP
Messaggi: 564
Iscritto il: 08 ott 2004 10:03
Località: Cordenons (PN)

questo e' il classico problema dei mega capannoni che nascono con destinazione uso magazzino e poi vengono occupati dalle attivita' piu' svariate.

lo so che e' utopia, ma la cosa migliore sarebbe che il CPI lo ottenesse lo stabile intero e il titolare potrebbe essere un consorzio/associazione/amministratore.

Ovviamente ci sono dei pro e dei contro... non mi soffermo.

Max DP
Se non avete un amico che vi corregga i difetti
pagate un nemico perché vi renda questo servizio.
Avatar utente
Levriero
Messaggi: 84
Iscritto il: 30 gen 2008 11:13
Località: Calabria Ulteriore

ciao alessandro,
ok dici che non sei obbligato. per te è più semplice fare la pratica. va bene.

puoi anche non indicare nulla... io ho dei clienti che non essendo soggetti hanno delle cassette abbandonate....è una loro scelta.....(costi idi manutenzione...furti...)

però al cliente devi dire....verifichiamo quanto vi costa rimettere in funzione l'impianto....
se è poca cosa perchè non beneficiare di un impianto che salva l'attività e forse anche la vita di qualcuno?

inoltre se devi poi fare perizie e i futuri rinnovi la tua parcella cresce....
ma cresce anche la sicurezza dei lavoratori e di chi forse abita li vicino.

buon lavoro
ciao
"ah...se o' giovane sapesse...se o' viecchio putesse... (versione napoletana di linea guida internazionale)
Avatar utente
ursamaior
Messaggi: 4944
Iscritto il: 16 dic 2004 14:01
Località: L'isola che non c'è

Io invece la penso in modo diverso.
ritengo che se c'è un presidio antincendio, quello è lì per essere usato.
Anche qualora non fosse obbligatorio, esso rappresenta comunque una misura di difesa dagli incendi e come tale deve essere trattata.
la stessa cosa vale per qualunque dispositivo di sicurezza, ancorchè ridondante.
altrimenti sarebbe come se, fatta la valutazione del rischio incendio e deciso che basta avere un estintore a polvere, se ne mettessi due potrei evitare di sottoporlo a manutenzione

Se non vuoi dichiarare gli idranti essi devono essere messi fuori uso, accecati e la loro eliminazione deve essere evidente.
In questi casi come sempre, puoi comunque chiedere un parere informale ai VVF
Lo Stato è come la religione: vale se la gente ci crede (Errico Malatesta)
Avatar utente
alessandrog
Messaggi: 5
Iscritto il: 05 dic 2010 19:41
Località: Milano

Vi ringrazio per l'interesse e i consigli.

Prima di leggere le vostre risposte ero convinto di comportarmi nel seguente modo:
-presentare la pratica indicando che sono presenti delle cassette per idranti UNI45, indicando inoltre che le stesse saranno sprovviste di tubi flessibili e lance in quanto, nel mio caso, non prescritti dalla norma per le autorimesse. Appena assegnato il funzionario alla pratica, chiedere appuntamento per assicurarmi che la cosa fosse fattibile; in caso di risposta negativa, chiedere di poter fare un’integrazione con i 2 idranti presenti prima che venga dato eventuale diniego.

Ora ho qualche diìubbio in più. Penso che presenterò la ptratica con gli idranti presenti e indicando che sono funzionanti sottolineando solo il fatto che non essendo necessari all'attività non sono stati computati come presidio (con raggio 20m non coprono tutta la superficie dell'attività). Appena assegnato il funzionario chiederò se è fattibile l'eventuale messa fuori uso degli stessi.
Avatar utente
Terminus
Messaggi: 916
Iscritto il: 28 nov 2007 18:34
Località: Umbria

Mi sembra che la tua idea di gestire la pratica sia complicata.
Devi decidere: o gli idranti li metti in progetto oppure non li metti in alcun modo, la via di mezzo non c'è.
Giustamente come dice Ursamaior ogni presidio antincendio è o può essere utile e la norma verticale, nel tuo caso, indica solo dei requisiti minimi da garantire (requisiti appunto che la valutazione dei rischi può integrare), inoltre nessun funzionario VVF ti dirà mai (tantomeno per iscritto) di eliminare dei presidi esistenti.

Se decidi di considerare i due idranti, oltre alla documentazione che hai già citato, devi dire al cliente che occorre stabilire in forma contrattuale la gestione in comune dell'impianto, con la nomina di un amministratore che dovrà garantire le prestazioni ai vari utenti.
Avatar utente
alessandrog
Messaggi: 5
Iscritto il: 05 dic 2010 19:41
Località: Milano

Ok. Allora penso di procedere nel seguente modo:
-presenterò la pratica con indicati gli idranti (ho scoperto che sulla proprietà c’è anche un uni70). Consegnerò prima del sopralluogo progetto rete (la chiederò al costruttore), collaudo (la chiederò al costruttore), prove dei soli idranti pertinenti alla proprietà dell’autofficina (la farò io), copia del contratto di manutenzione (la chiederò alla proprietà). Nella relazione specificherò comunque che gli idranti (visto che non coprono tutta la superficie dell’attività e a questo non vedo rimedio) saranno funzionanti ma che non saranno computati come presidio antincendio dell’attività 72 per cui sto chiedendo l’esame progetto. Pensate che così sia fattibile?

Grazie ancora
Avatar utente
Max DP
Messaggi: 564
Iscritto il: 08 ott 2004 10:03
Località: Cordenons (PN)

personalmente non sono d'accordo sul provare solo gli idranti pertinenti alla proprieta': devi assicurarti che l'impianto sia efficiente.

un ulteriore dubbio, il complesso come e' nato? magazzino? come e' successo che l'impianto idranti iniziale non copra tutto l'edificio? forse l'edificio e' vecchissimo?

stai attento a questo tipo di pratiche! il mio consiglio, da ultimo arrivato nel campo della prevenzione incendi, e' quello di valutare le tue scelte con il comando, prima ancora che con il committente!

Max DP
Se non avete un amico che vi corregga i difetti
pagate un nemico perché vi renda questo servizio.
Avatar utente
Terminus
Messaggi: 916
Iscritto il: 28 nov 2007 18:34
Località: Umbria

Stai quindi facendo tutto il necessario per ufficializzare l'impianto idranti, perchè allora non farlo ?

Solo una cosa: se le altre attività dell'immobile non sono soggette a CPI, oppure lo sono ma non hanno bisogno di idranti, potresti avere problemi nella costituzione del "condominio", a cui probabilmente non vorranno partecipare, con il risultato finale di doverti (il tuo cliente) assumere in toto la responsabilità dell'impianto (con i relativi costi di manutenzione).
Avatar utente
alessandrog
Messaggi: 5
Iscritto il: 05 dic 2010 19:41
Località: Milano

Non c'è una pratica generale dei capannoni. Esiste almeno un'altra attività soggetta che ha richiesto cpi e che userà idranti e che ha corredato di manichette solo quelli sulla propria proprietà. Allegherò progetto, collaudo relativo all'impianto nel suo complesso. Chiederò contratto di manutenzione alla proprietà e non entrerò nel merito dell'eventuale costituzione di condomini. Serve per legge e punto! Esatto? Farò la prova idranti realtivi al mio cpi. A me sembra corretta come procedura. (terminus: così non sto ufficializzando l'impianto? sono stato convinto anche dai vostri primi messaggi a farlo!)

Ho già avuto colloquio preventivo con un funzionario, che difficilmente sarà quello a cui assegneranno la pratica, il quale mi aveva suggerito di indicare gli idranti, che dovranno essere funzionanti e che potrò anche non computare come presidi (quindi non necessario che coprano tutta la superficie) in quanto la norma non li prescrive.
Dovrei avervi dato tutte le informazioni.
Avevo scritto nel forum per chiedere, a voi, che siete sicuramente più esperti di me, come vi sareste comportati. Alcuni dei dubbi che avete elencato li ho sempre avuti. A me sarebbe di aiuto capire come vi sareste comportati voi nel caso vi fosse capitato di gestire una pratica del genere o come vi è già capitato di comportarvi,  visto che è la prima volta che mi capita un caso simile.

vi ringrazio ancora
Rispondi

Torna a “Prevenzione incendi, rumore, impianti tecnici, macchine, ATEX, ADR, ...”