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LEX,8h per lavoratore part-time.

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birdofprey
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Si consideri il caso di un dipendente, assunto in regime di part-time, che lavora per 1 ora al giorno.

Noto il Leq dB(A) del compito, se inserisco come tempo di esposizione totale 60 minuti (invece che 8 ore) il software restituisce un Lex,8h pari a quello di un turno di 8 ore, contraddistinto da 7 ore a Leq 0 dB(A).

Secondo me non è corretto in quanto l'indicatore finale viene inficiato al ribasso da 7 ore a 0 dB che in realtà non esistono...

Che ne pensate ?
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El Sander
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Ciao,
ma che software usi ?
Con il foglio in excell che utilizzo, acquistato insieme alla UNI, non è affatto così e matematicamente è impossiible che sia come dici tu.....
:smt006
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birdofprey
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Iscritto il: 27 apr 2011 11:18

Esempio:

Texp = 60 minuti
Leq = 87.00 dB(A)

Sia il foglio Excel di una nota casa editrice, che il modulo di calcolo di un famoso programma per DVR mi restituiscono:

Lex,8h = 78.00 dB(A)

78.00 dB(A) è lo stesso valore che tiro fuori se metto 60 min a 87 dB(A) e 420 min a 0 dB(A).
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El Sander
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Confermo che con 1 ora a 87 Leq e 7 ore a 50 Leq (valore basso a caso) si ottiene un Lex8h di 78,0 dB + incertezza di 2,0 dB.
:smt006
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diaco
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Scusa, ma io l'incertezza la calcolo a +/- 3 dB(A), almeno così ho capito dalla 9612:2011 alla Tabella 5.. Poi però continuo a calcolare che definisco un valore stabile quando il suo intervallo è tra +/- 0.2 dB...

Sbaglio qualcosa io?

Possibile che debbano sempre complicare le cose scrivere: "pane al pane e vino al vino" faceva fatica?
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birdofprey
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El Sander ha scritto:Confermo che con 1 ora a 87 Leq e 7 ore a 50 Leq (valore basso a caso) si ottiene un Lex8h di 78,0 dB + incertezza di 2,0 dB. :smt006
Continuo a non capacitarmi del fatto che per un lavoratore esposto per 1 ora a Leq 87 (oltre i limiti) venga fuori un Lex8h di 78 (entro i limiti).

Come faccio ad affermare che il suo udito disponga effettivamente di 7 ore di silenzio una volta terminato il part-time tali da "mitigare" l'effetto dell'ora di lavoro ?

diaco ha scritto:Scusa, ma io l'incertezza la calcolo a +/- 3 dB(A)
Moltiplicando una serie di contributi di singole incertezze (stimate secondo la norma) per una serie di coefficienti di sensibilità (calcolati secondo norma) viene fuori una incertezza complessiva che, moltiplicata per un certo k, ti aggiunge un qualcosa in più al valore di esposizione calcolato senza tenerne conto... è un calcolo che affido volentieri ad excel o al programma :)
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ursamaior
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è la dura legge del logaritmo.
il Lex,8h un parametro pensato per valutare i rischi a lungo termine e si riferisce alla giornata lavorativa tipo che è di 8h, perchè i danni all'udito sono stati determinati statisticamente dopo tot anni di lavoro con esposizione per 8h al giorno.
Nel tuo caso, quello che ti sconvolge è il fatto che tu non hai una giornata lavorativa tipo di 8h o, quantomeno, non possiedi le informazioni necessarie per ricostruire la giornata lavorativa tipo di quel lavoratore perchè la passa in più aziende differenti.
il problema è che il Lex,8h non è pensato per i lavoratori part-time, ma comunque fa il suo lavoro.
In effetti, la dose che il lavoratore subisce nella tua azienda corrisponderà ad un tot rapportato alle 8 ore.
Qualora l'Inail dovesse riceve una denuncia di malattia professionale, andrà a recuperare la cartella clinica del lavoratore e le valutazioni del rumore delle aziende in cui ha operato. Mettendo queste insieme riuscirà a ricostruire l'esposizione del lavoratore.


Diaco
non ho capito niente. soprattutto non ho capito cos'è la tabella 5 e da dove prendi +/- 3 dB(A)
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Nofer
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birdofprey ha scritto:Esempio:

Texp = 60 minuti
Leq = 87.00 dB(A)

Sia il foglio Excel di una nota casa editrice, che il modulo di calcolo di un famoso programma per DVR mi restituiscono:

Lex,8h = 78.00 dB(A)

78.00 dB(A) è lo stesso valore che tiro fuori se metto 60 min a 87 dB(A) e 420 min a 0 dB(A).
Io non vorrei insistere, ma se uno sa cosa è un decibel il foglio di calcolo se lo può anche fare da sé, se ha contemporaneamente un'idea almeno approssimativa di cosa sia un logaritmo. Ritengo che siano nozioni imprescindibili da avere, se ci si vuole permettere di cianciare di rischio rumore, a meno di non meravigliarsi e ipotizzare chissà quale errore nei SW.
D'altronde, chi ha avuto il bene di studiarsi la buonanima del 277 sa che all'epoca si definì il Lep-d come l'integrazione in funzione del tempo fissando il "valore di scambio" a 3, che significa "per ogni dimezzamento del tempo di esposizione il livello sonoro si abbatte di 3 dB".
In realtà, non è stato fissato nulla "convenzionalmente", la cosa deriva da un mero calcolo matematico sulla grandezza fisica di cui il dB è solo l'espressione, quella sì convenzionale.

Dunque, il Lex,8h è il LAeq così com'è per 8 ore, nonchè il LAeq- 3 dB per 4 ore che sono la metà di 8, il LAeq-6 dB per 2 ore che sono la metà di 4, e il LAeq -9 dB per un'ora sola che a sua volta la metà di due.
E sino a prova contraria 87-9 = 78: ciò vale che siano patate, decibel, anni, euro etc. etc. etc.  
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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ursamaior
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Nofer ha scritto: ...a meno di non meravigliarsi e ipotizzare chissà quale errore nei SW.   
Non volevo dirlo io anche perchè c'è il rischio che fosse il foglio di calcolo allegato al mio libro ...  :smt003
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El Sander
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birdofprey ha scritto:Continuo a non capacitarmi del fatto che per un lavoratore esposto per 1 ora a Leq 87 (oltre i limiti) venga fuori un Lex8h di 78 (entro i limiti).
Però considera che tale lavoratore risulta esposto a 80 dB(A), cioè 78 + 2, quindi proprio niente non è per uno che lavora 1 ora in un'azienda.
Comunque, parafrasando dal latino: dura Lex8h sed Lex8h   :smt048
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