acc...forse mi sono preso una gatta da pelare.
Problemino:
Un costuttore vuole immettere sul mercato un "aggeggio" (in verità sono molto scettico del suo funzionamento) che dovrebbe migliorare ..diciamo ...le emissioni ......ora il punto è questo ...
L'aggeggio funziona se ci si mette un liquido ....e che cos'è il liquido ?? bho formula segreta ...pertanto non vogliono che venga rilevato ....ora mi chiedo ..come la mettiamo con la scheda di sicurezza?
come la mettimo con il numero CAS? ...
Premesso che mi sembra di capire che è acqua con un po' di olio . (un intruglio sospettoso) come possono commercializzare l'aggeggio se non forniscono la scheda di sicurezza ed inoltre come deve essere fatta la scheda di sicurezza ovvero ....puo' far riferimento ad un numero CAS?
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A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
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alchimia
Penso si tratti di uno scrubber (abbattitore di emissioni ad umido).
Nei casi in cui il fabbricante non vuole "intrusioni", non ti resta che rimanere sulla soglia di ingresso e da li' dare le istruzioni giuste del caso che poi lui decide se attuare o meno.
A volte i committenti hanno più paura del consulente di fiducia che non della loro clientela :smt048
ciao
R
Nei casi in cui il fabbricante non vuole "intrusioni", non ti resta che rimanere sulla soglia di ingresso e da li' dare le istruzioni giuste del caso che poi lui decide se attuare o meno.
A volte i committenti hanno più paura del consulente di fiducia che non della loro clientela :smt048
ciao
R
bellissimo quesito della domenica, mugnaio!
Premetto che non concordo con quanto sto per dire, tuttavia la regola è regola anche quando nofer non la condivide: la corposa normativa europea è assai rispettosa di queste cose, leggasi segreto industriale, per cui nella scheda il tuo cliente è tenuto a dichiarare solo i prodotti in concentrazione >1%.
Quindi, se non stiamo al disotto, alla voce <<identificazione della sostanza o preparato>> basta dire "soluzione acquosa di nome generico famiglia chimica", indicando il n. CAS o EINECS se c'è, oppure se stiamo in concentrazione inferiore "soluzione stabile di segregante/flocculante" indicando il principio di massima del funzionamento.
SE, e ripeto SE, si è assolutamente certi che il/i prodotto/i additivato veramente non è compreso nell'elencone di 3 volumi delle sostanze dichiarate pericolose, il commercializzante può semplicemente indicare "non contiene sostanze pericolose ai sensi della Dir. CE n.XX" alla voce 2 della scheda, e alla voce 15 si dichiara il non richiesta per l'etichettatura.
Ma, ripeto, SE e solo SE.
Poi, occorrerebbe vedere che succede quando questa soluzione si riscalda, perchè potrebbero esser nocivi i prodotti di decomposizione termica dell'additivo, se è di una famiglia chimica i cui parenti hanno delle caratteristiche di pericolosità (analogia di struttura=analogia di effetto), etc., se no si fa la fine di quelli che nelle schede ti dicono qualcosa sì e qualcosa no...Ho visto negli anni troppe schifezze di nuova composizione immesse sul mercato prive di etichettatura, solo perchè essendo nuove non se ne conoscevano ancora gli effetti.
Buona domenica
Nofer
Premetto che non concordo con quanto sto per dire, tuttavia la regola è regola anche quando nofer non la condivide: la corposa normativa europea è assai rispettosa di queste cose, leggasi segreto industriale, per cui nella scheda il tuo cliente è tenuto a dichiarare solo i prodotti in concentrazione >1%.
Quindi, se non stiamo al disotto, alla voce <<identificazione della sostanza o preparato>> basta dire "soluzione acquosa di nome generico famiglia chimica", indicando il n. CAS o EINECS se c'è, oppure se stiamo in concentrazione inferiore "soluzione stabile di segregante/flocculante" indicando il principio di massima del funzionamento.
SE, e ripeto SE, si è assolutamente certi che il/i prodotto/i additivato veramente non è compreso nell'elencone di 3 volumi delle sostanze dichiarate pericolose, il commercializzante può semplicemente indicare "non contiene sostanze pericolose ai sensi della Dir. CE n.XX" alla voce 2 della scheda, e alla voce 15 si dichiara il non richiesta per l'etichettatura.
Ma, ripeto, SE e solo SE.
Poi, occorrerebbe vedere che succede quando questa soluzione si riscalda, perchè potrebbero esser nocivi i prodotti di decomposizione termica dell'additivo, se è di una famiglia chimica i cui parenti hanno delle caratteristiche di pericolosità (analogia di struttura=analogia di effetto), etc., se no si fa la fine di quelli che nelle schede ti dicono qualcosa sì e qualcosa no...Ho visto negli anni troppe schifezze di nuova composizione immesse sul mercato prive di etichettatura, solo perchè essendo nuove non se ne conoscevano ancora gli effetti.
Buona domenica

Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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