Lo so che è scorretto usare il forum per scopi personali ma non ho trovato nulla in merito a tale argomento.
Al momento ho per le mani un'industria alimentare nel cui processo produttivo è previsto l'uso di aromi naturali in polvere.
Non sto parlando di usare il dosatore da tavolo ma di manipolazione di sacchi con grossi quantitativi.
Alcune sostanze sono innoque o ritenute tali ma altre possono dare sensibilizzazioni, irritazioni a pelle, prime vie respiratorie ed occhi.
Qualche esempio:
- pepe, paprika, peperoncino possono causare irritazioni al naso ed agli occhi;
- farina e similari possono causare sensibilizzazioni alla pelle;
Ce ne sono altri di cui, ahime, non conosco gli effetti di una lunga esposizione a parte eventuali soffocamenti per forti esposizioni.
Senza contare eventuali stordimenti ed effetti collaterali al raziocinio (come se si ubiracassero :smt033 )
Il mio dubbio è questo.
Escludendo l'ATEX per le atmosfere potenzialmente esplosive.
Escludendo l'HACCP per l'igiene dei prodotti alimentari
Come classifichereste questi rischi?
Chimico no perchè non sono sostanze o preparati chimici
Biologico no perchè non sono microorganismi o similari
Cancerogeno... no :smt017 si-cioè no... (a parte alcuni) ma non è questo il rischio analizzato
Meccanico? ... ? no, non sono traumi violenti ed immediati
Biomeccanico no
Fisico no
Cosa resta?
Dove li ficchereste questi rischi?
Ciaaa
Bond
Il forum di SICUREZZAONLINE è stato ideato, realizzato e amministrato per oltre 15 anni da Giuseppe Zago (Mod).
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
Aromi naturali
che ne dici di esposizione a polveri?
poi potresti analizzare in dettaglio le polveri irritanti, le polveri sensibilizzanti ecc
ciao, erx
poi potresti analizzare in dettaglio le polveri irritanti, le polveri sensibilizzanti ecc
ciao, erx
Se ci scambiamo una moneta avremo entrambi una moneta. Se ci scambiamo un'idea avremo entrambi due idee.
Tipico settore "ALTRI RISCHI" :smt033
Tratto Da Wikipedia
io li tratterei come sostanze irritanti / sensibilizzanti e individuerei misure di prevenzione e protezione ragionevoli da adottare.
Tratto Da Wikipedia
per alcuni prodotti al peperoncino (es. Estratto Glicerinato di Peperoncino) ci sono le schede di sicurezza.
Piccantezza Per approfondire, vedi la voce capsaicina.
Peperoncino habanero
La sostanza artefice principale della piccantezza è l'alcaloide capsaicina (8-metil-N-vanillil-6-nonenamide o C18H27NO3), insieme ad altre 4 sostanze naturali correlate, chiamate collettivamente capsaicinoidi, che ne comprendono anche altre di sintesi. Ogni capsacinoide ha piccantezza relativa e un sapore diversi nella bocca, e una variazione nelle proporzioni di queste sostanze determina le diverse sensazioni prodotte dalle diverse varietà, oltre al loro contenuto. La capsaicina provoca dolore e infiammazioni se consumata in eccesso, e può addirittura causare vesciche da ustione, se in alte concentrazioni (i peperoncini habanero, ad esempio, sono raccolti con i guanti). Rappresenta anche l'ingrediente principale nello spray al pepe, usato come "arma non letale".
La sensazione di bruciore che percepiamo, tanto più intensa e persistente quanto più il peperoncino è piccante, in realtà non esiste, nel senso che non si ha un aumento di temperatura nella nostra bocca. La capsaicina interagisce semplicemente con alcuni termorecettori presenti nella bocca, nello stomaco e nell'ano, che mandano un segnale al cervello come se la nostra bocca o il nostro stomaco "bruciasse". Stessa sensazione si ha quando defechiamo, in quanto gli stessi termorecettori sono presenti anche nell'ano.
La piccantezza dei peperoncini è misurata empiricamente tramite la scala di Scoville, in gradi da 0 a 10, e quantitativamente in unità di Scoville, basate in p.p.m peso/peso di capsaicina e diidrocapsaicina. Il peperone dolce ha ad esempio zero unità Scoville, i jalapeños vanno da 3,000 a 10,000 SU, mentre gli Habaneros arrivano a 600,000 unità Scoville. Il record per il più alto numero di unità Scoville in un peperoncino è stato assegnato dal Guinness dei primati al Bhut Jolokia indiano, che ha fatto segnare oltre 1.000.000 unità. Nel 2006, è stata presentata la varietà Dorset Naga, derivata da quest'ultima, che ha fatto misurare anch'essa oltre 1.000.000 di SU. La capsaicina pura misura, come riferimento, 16 o 15 milioni di unità, a seconda della taratura, per cui 16 o 15 unità Scoville corrispondono a 1 ppm.
In ordine crescente di piccantezza media delle specie, possiamo dare la seguente scala:
C. annuum (massimo chiltepin, ~100.000 SU)
C. baccatum (massimo Ají rosso, ~100.000 SU)
C. pubescens (massimo rocoto, ~100.000 SU)
C. frutescens (massimo bird's eye, ~175.000 SU)
C. chinense (massimo Red Savina, ~580.000 SU)
C. chinense × frutescens ( Bhut jolokia, Naga Dorset e simili, record del Guinness dei primati ~1.000.000 SU)
.......
io li tratterei come sostanze irritanti / sensibilizzanti e individuerei misure di prevenzione e protezione ragionevoli da adottare.
Chimico.
Capitata la stessa cosa, chieste SDS (che spesso c'erano anche se sono prodotti naturali) e da antro del mago Merlino si è passati a super impianto tecnologico con ventilazione forzata aspirazioni localizzate e dosaggio automatico con campionamento ambientale e personale per comprovarne l'efficacia.
Ciao, Platero
Capitata la stessa cosa, chieste SDS (che spesso c'erano anche se sono prodotti naturali) e da antro del mago Merlino si è passati a super impianto tecnologico con ventilazione forzata aspirazioni localizzate e dosaggio automatico con campionamento ambientale e personale per comprovarne l'efficacia.
Ciao, Platero