Un saluto a tutti gli utenti del forum e un ringraziamento anticipato a chi mi sta dando ospitalità, essendomi appena iscritto al forum.
Sono un lavoratore invalido al 76% con handicap grave di un'ente pubblico privatizzato e, avendo bisogno di una mano per risolvere la mia problematiche di lavoro in materia di sicurezza sul lavoro, chiedo un Vs. aiuto per cercare di tutelarmi da una situazione alquanto complicata e "antipatica".
Inizio con un resoconto della mia vicenda, abbastanza articolata purtroppo, e poi porrò dei quesiti, che ho provato a dissipare leggendo parecchi post, ma che mi restano ancora con irrisolti.
Per otto lunghi anni (1992-1998) sono stato un lavoratore atipico, sarebbe più corretto definirmi in "nero", svolgendo mansioni di inserimento dati al computer. Nel 1993 mi iniziarono a comparire delle neoformazioni, dolenti, a carico delle terminazioni nervose dell'arto superiore destro, ma non essendo in regola, per non perdere il lavoro, fui costretto a proseguire nello svolgere quelle mansioni.
Nel 1999 mi venne fatto un contratto Co.Co.Co e finalmente smisi di svolgere mansioni di tipo ripetitivo e mi vennero affidate mansioni da impiegato di concetto.
Nel 2000 sono stato assunto con un contratto a tempo indeterminato con la qualifica di operatore, ma svolgendo sempre mansioni impiegatizie.
Nel 2004 mi venne fatta una lettera di incarico come responsabile di una segreteria, anche se la qualifica non venne mai adeguata.
Nel 2005, a seguito di un mio "irrigidimento" in merito ad irregolarità amministrative ed a mie proteste per il sottoinquadramento, sono stato demansionato e trasferito d'ufficio e mi sono state imposte mansioni di tipo operativo.
A quel punto ho intentato una causa di lavoro per veder riconosciuti i miei evidenti diritti e da quel momento sono stato sottoposto a un mobbing esasperato (richiesta di svolgere mansioni che mal si conciliavano con la mia patologia fino a darmi disposizioni scritte di effettuare mansioni di addetto alle spedizioni, causandomi danni con arto bloccato per venti giorni a causa di un versamento e poi dichiarare all'Inail di non essere a conoscenza di lavorazioni che mi avessero potuto creare danni, richiesta di dimissioni, progetti per licenziarmi - tutta documentazione di cui sono in possesso - trasferimenti in sedi disagiate, sottrazione di emolumenti in busta paga fino a lasciarmi con il 30% dello stipendio e costringendomi ad indebitarmi, rifiuto di ufficializzarmi le mansioni a cui volevano adibirmi, procedimenti disciplinari con pretesti assurdi) fin quando decisi di chiedere visita al medico competente per tutelare la mia salute. Fu un'esperienza assurda, in quanto il medico, per quanto fossi in condizioni di salute realmente allarmanti (seguito da un centro di salute mentale per depressione grave reattiva e in cura con ansiolitici, con ormai oltre trenta neoformazioni dolenti sparse nell'arto superiore destro - di cui circa 20 nella mano - con restrizione polmonare e dolori sparsi un po' dappertutto), a seguito di una "stranissima" visita ortopedica, mi giudicò totalmente idoneo alle mansioni generiche di operatore (quindi comprese le mansioni come videoterminalista o comprendenti movimenti ripetitivi), ma senza darmene notizia. Fui costretto ovviamente per tutelarmi, essendo anche peggiorate le mie condizioni di salute, a restare a casa in malattia e a presentare un immediato ricorso alla Asl contro il suo "folle" giudizio.
A quel punto il datore di lavoro, al fine di ostacolare il mio ricorso, che avrebbe messo a nudo il comportamento del medico, si è rifiutato di specificare alla Asl le mansioni specifiche a cui intendeva adibirmi (ho dovuto attendere oltre 9 mesi per poter riuscire a svolgere la visita del collegio medico che, solo dopo che sono stato riconosciuto invalido al 76% con riconoscimento dell'handicap grave e pur in assenza delle mansioni specifiche, ha ovviamente modificato quel giudizio aggiungendo tutta una serie di limitazioni a tutela dei miei evidenti problemi di salute).
Il ddl, appena rientrato al lavoro, seppur consapevole di avermi demansionato, ha chiesto una visita ex art. 5 per verificare se ero ancora abile al lavoro come operatore e, inoltre, invece di inviare il reale mansionario, ha riscritto il mansionario elencando solo le mansioni che meno si adattavano alle mie problematiche: per fortuna la Asl, ben conoscendo i diritti al lavoro dei disabili, è riuscita a trovarne una compatibile con la mia malattia, e mi ha riconosciuto abile alla qualifica di operatore.
Appena rientrato in ufficio, il ddl ha ignorato il verbale della Asl di modifica del giudizio del medico competente e ha iniziato a darmi disposizioni di lavoro, ignorando le limitazioni che mi erano state assegnate.
Nel frattempo, nella memoria difensiva da loro presentata in Tribunale, facevano riferimento ai contenuti del referto ortopedico, evidenziando che il medico competente aveva violato la mia privacy sanitaria. Il tutto verrà provato da un documento trovato all'interno del mio fascicolo personale (l'elenco dei referti che avevo lasciato al medico competente al fine di effettuare un giudizio a tutela della mia salute), che risultava spedito dal fax dallo studio medico al fax del direttore generale, insieme ad altre 31 pagine, tante quante erano le pagine che componevano la mia cartella sanitaria, completa di referti.
Ho inviato una lettera di sfiducia del medico competente, ma mi è stato risposto che l'ordinamento non mi dà questa possibilità.
Hanno successivamente fatto un ulteriore tentativo di licenziamento con una falsa attestazione del mio capoufficio, rientrata solo dopo che otto miei colleghi (di cui diversi precari) hanno controfirmato una mia lettera di smentita di quanto dichiarato dal loro diretto superiore...
A questo punto, da meno di un mese, al fine di dare tutela e riconoscenza a questi ragazzi precari, di cui molti in "nero" (quasi tutti videoterminalisti e privi di qualsiasi tutela in materia di sicurezza), mi sono presentato alle elezioni per l'Rls contro il candidato del Ddl, che è peraltro anche un sottoposto del Delegato alla Sicurezza, e con una votazione a scrutinio segreto sono stato eletto con una percentuale quasi bulgara.
Ora quello che mi sta più cuore è riuscire a far qualcosa nell'interesse di questi ragazzi (il mio sogno sarebbe riuscire a farli stabilizzare) e magari riuscire ad avere da parte Vostra anche dei preziosi suggerimenti per riuscire a tutelarmi da ulteriori violenze.
Un grazie di cuore in anticipo a tutti quelli che mi daranno una mano e soprattutto al moderatore di questo forum, che mi ha dato la possibilità di inserire questo insolito post che mal si concilia con le Regole Auree
Il forum di SICUREZZAONLINE è stato ideato, realizzato e amministrato per oltre 15 anni da Giuseppe Zago (Mod).
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
disabile con handicap grave e tutele sicurezza sul lavoro
Quesiti:
Se non ho la possibilità di sfiduciare il medico competente, come posso evitare di dovermi rimbattermi in questa persona? E se mi convoca a visita e stavolta mi dichiara inidoneo, rischierei il licenziamento? (ho inviato la lettera di sfiducia, per conoscenza, anche allo Spresal, ma non ho ricevuto alcuna risposta...)
Nella mia azienda (circa 60 dipendenti più numerosi altri precari, quali co.co.pro, interinali e "nero") è stato appena nominato un nuovo RSPP esterno ed esiste anche un Delegato alla Sicurezza. Appena il sindacato, ricevuto il verbale di elezione, ha notificato la mia nomina al ddl, ho inviato una lettera al Responsabile Risorse Umane e al Delegato, al fine di essere avviato al previsto corso, per avere la documentazione inerente la sicurezza, oltre al programma di prevenzione e ho anche subito chiesto un immediato incontro al Delegato per rappresentare il problema del fumo negli uffici, la mancanza di idonei locali di riposo per gli autisti (costretti ad elemosinare ospitalità in qualche stanza quando non in servizio) e per estendere la tutele per la sicurezza a co.co.pro., interinali e gli "altri" precari, ma ad oggi, trascorsi oltre 20 giorni, nulla è accaduto e non hanno neanche provveduto ad ufficializzare la mia nomina a tutti i lavoratori. Cosa dovrei fare?
Se non ho la possibilità di sfiduciare il medico competente, come posso evitare di dovermi rimbattermi in questa persona? E se mi convoca a visita e stavolta mi dichiara inidoneo, rischierei il licenziamento? (ho inviato la lettera di sfiducia, per conoscenza, anche allo Spresal, ma non ho ricevuto alcuna risposta...)
Nella mia azienda (circa 60 dipendenti più numerosi altri precari, quali co.co.pro, interinali e "nero") è stato appena nominato un nuovo RSPP esterno ed esiste anche un Delegato alla Sicurezza. Appena il sindacato, ricevuto il verbale di elezione, ha notificato la mia nomina al ddl, ho inviato una lettera al Responsabile Risorse Umane e al Delegato, al fine di essere avviato al previsto corso, per avere la documentazione inerente la sicurezza, oltre al programma di prevenzione e ho anche subito chiesto un immediato incontro al Delegato per rappresentare il problema del fumo negli uffici, la mancanza di idonei locali di riposo per gli autisti (costretti ad elemosinare ospitalità in qualche stanza quando non in servizio) e per estendere la tutele per la sicurezza a co.co.pro., interinali e gli "altri" precari, ma ad oggi, trascorsi oltre 20 giorni, nulla è accaduto e non hanno neanche provveduto ad ufficializzare la mia nomina a tutti i lavoratori. Cosa dovrei fare?
ciao Giulio
spero qui possa trovare qualche consiglio, sicuramente troverai conforto e solidarietà (per quel che può contare).
Intanto mi viene da chiederti: "ma in che razza di posto lavori?"
Poi ancora:
"Ma la ASL o megli la direz. prov.le del lavoro può essere che non riesce a sanzionare queste gravi palesi mancanze?" (vedi lavoratori in nero)
inoltre:
"Qui da me, la ASL appena sente il vago sentore di qualcosa che non va, arriva in azienda in forze e indaga come è giusto che sia, com'è possibile che nella tua azienda non succeda nulla?"
io partirei da questi punti.
Poi visto che sei il RLS, e questa cosa non potrà togliertela nessuno, potrai avere accesso ai documenti, partecipare alla riunione periodica ex art. 35, formulare proposte, avere chiarimenti in una sede UFFICIALE, in cui anche il Medico dovrà relazionare per iscritto quello che fa in azienda.
Fra le tue attribuzioni c'è anche quella di rivolgerti alla ASL laddove ravvisassi qualcosa che non va, e mi pare hai solo l'imbarazzo della scelta.
Il MC è scelto dal datore di lavoro, ritengo su questo punto non potrai fare nulla se non un bell'esposto (motivato per carità e supportato da fatti concreti) all'ordine dei Medici al quale è iscritto.
Per il mobbing è una questione delicatissima, però potresti verificare se le tue malattie descritte curate con ansiolitici ecc... sono strettamente correlabili a quello che passi personalmente sul luogo di lavoro.
Devi trovare un medico bravo che porti avanti questa tua battaglia.
Insomma vorrei tranquillizzarti un pochino, se sei dalla parte della ragione (e non ho nessun dubbio dagli elementi forniti), con un pò di puntiglio, vedrai che ce la farai.
manfro
spero qui possa trovare qualche consiglio, sicuramente troverai conforto e solidarietà (per quel che può contare).
Intanto mi viene da chiederti: "ma in che razza di posto lavori?"
Poi ancora:
"Ma la ASL o megli la direz. prov.le del lavoro può essere che non riesce a sanzionare queste gravi palesi mancanze?" (vedi lavoratori in nero)
inoltre:
"Qui da me, la ASL appena sente il vago sentore di qualcosa che non va, arriva in azienda in forze e indaga come è giusto che sia, com'è possibile che nella tua azienda non succeda nulla?"
io partirei da questi punti.
Poi visto che sei il RLS, e questa cosa non potrà togliertela nessuno, potrai avere accesso ai documenti, partecipare alla riunione periodica ex art. 35, formulare proposte, avere chiarimenti in una sede UFFICIALE, in cui anche il Medico dovrà relazionare per iscritto quello che fa in azienda.
Fra le tue attribuzioni c'è anche quella di rivolgerti alla ASL laddove ravvisassi qualcosa che non va, e mi pare hai solo l'imbarazzo della scelta.
Il MC è scelto dal datore di lavoro, ritengo su questo punto non potrai fare nulla se non un bell'esposto (motivato per carità e supportato da fatti concreti) all'ordine dei Medici al quale è iscritto.
Per il mobbing è una questione delicatissima, però potresti verificare se le tue malattie descritte curate con ansiolitici ecc... sono strettamente correlabili a quello che passi personalmente sul luogo di lavoro.
Devi trovare un medico bravo che porti avanti questa tua battaglia.
Insomma vorrei tranquillizzarti un pochino, se sei dalla parte della ragione (e non ho nessun dubbio dagli elementi forniti), con un pò di puntiglio, vedrai che ce la farai.

"lasciate il mondo un po' migliore di come l'avete trovato." BP
Riguardo al tuo secondo quesito, certamente hai il diritto di rivolgerti all'autorità competente qualora ritenessi che non vengano attuate dall'azienda le misure di prevenzione e protezione previste o i mezzi impiegati non siano idonei. Credo che 20 gg documentati dalla richiesta di chiarimenti o dal tuo sollecito siano sufficienti.
Per il tuo primo quesito, invece, la situazione è molto delicata e un pò esula dalla quotidianeità di un rapporto di lavoro ordinario, almeno per quanto concerne la tua malattia professionale. Invece per la regolarizzazione dei tuoi colleghi puoi trovare risposte nel'art. 14 del D.Lgs. 81/08.
Ciao
Per il tuo primo quesito, invece, la situazione è molto delicata e un pò esula dalla quotidianeità di un rapporto di lavoro ordinario, almeno per quanto concerne la tua malattia professionale. Invece per la regolarizzazione dei tuoi colleghi puoi trovare risposte nel'art. 14 del D.Lgs. 81/08.
Ciao
Lo Stato è come la religione: vale se la gente ci crede (Errico Malatesta)
Dunque…
E’ un po’ lunga ma mi sento in dovere di aiutare Giulio
Intanto benvenuto tra noi.
Sono sicuro che qui potrai trovare un aiuto tecnico e morale per affrontare le tue battaglie e perché mo, vincere la tua guerra
Da come hai descritto la situazione, la tua realtà sembra più da inquisizione spagnola che da ventunesimo secolo.
Nota per tutti OT
E poi noi stiamo qui a discutere se le procedure di sicurezza vanno o non vanno nel DVR quando in Italia ci sono ancora situazioni a 3° mondo o da medioevo.
Vabbuò… come direbbe Nofer.
Ritorno in topic.
Non commento il passato ma ne prendo spunto per qualche considerazione.
Ora sei a tutti gli effetti e, purtroppo contro il volere del DdL, il RLS interno.
Come detto da Manfro nessuno ti può togliere quel ruolo se non i tuoi stessi colleghi.
Nessun pregiudizio e nessuna imposizione sui tuoi compiti di RLS ti può arrivare dal DdL, RSPP, MC, Dir. o Prep.
Tu hai una cosa che loro non hanno: il consenso popolare perché sei stato eletto.
Loro invece sono designati o delegati.
I tuoi poteri ti spettano di diritto.
I loro poteri gli vengono concessi.
Tu per loro (i colleghi) sei come il Mahatma Ghandi: hanno votato te e non il delegato del DdL
Da questo voto ti deriva un’enorme responsabilità verso di loro.
Per loro devi essere un portavoce, un portabandiera, un confidente.
Ascoltali. Parla con loro. Discuti. Chiedi riunioni (non troppe perché altrimenti avrai sempre un no secco).
E’ un tuo diritto.
Sei nelle condizioni in cui hai il pieno appoggio dei colleghi ma il massimo contrasto da parte della dirigenza e loro sono quelli che comandano, che intimidiscono e che minacciano ritorsioni.
Ti consiglio di segnarti bene un antico proverbio che sarà, o dovrà essere, il tuo motto d’ora innanzi:
“Conosci il tuo nemico e saprai come sconfiggerlo”.
Come primo consiglio di direi di leggere e studiare bene, ma bene, ma bene il D.Lgs 81/2008 e i CCNL perché quelli sono la tua bibbia e i tuoi vangeli, d’ora in poi.
Tutto parte da lì.
Se non sarai in grado di controbattere in modo tecnico alla controparte non avrai voce in capitolo perchè loro sono in tanti e tutti titolati.
Aspettati di sentire parole come “Lei non sa chi sono io”, “Cosa ne vuole sapere”, “lei ha 32 ore di presunta formazione e crede di sapere già tutto?”, “io sono anni che faccio questo lavoro”.
Legge e CCNL alla mano tu devi essere in grado di smentirli, di smascherare le loro lacune perché, se la situazione è come l’hai descritta, significa proprio che non sono solo lacune ma profondi buchi neri.
Studia e studia tanto e studia bene.
Noi saremo sempre qui per delucidazioni o interpretazioni sulle norme.
Riguardo ai tuoi quesiti… beh… il D.Lgs ti da un paio di poteri sul RSPP e MC
Art. 50, lett. C): e' consultato sulla designazione del responsabile e degli addetti al servizio di prevenzione, alla attivita' di prevenzione incendi, al primo soccorso, alla evacuazione dei luoghi di lavoro e del medico competente;
Tu non hai il potere di cacciarli, è vero, però il loro potere deve prima passare attraverso le tue mani.
Se tu non sei d’accordo e se i tuoi colleghi assieme a te non lo sono, puoi anche sfiduciarli… ma devi motivare sempre con spiegazioni plausibili, convincenti e tecniche la tua sfiducia.
Devi mostrare le loro lacune.
E per farlo devi conoscere bene la bibbia ed i vangeli.
Poi ti ricordo che il Medico Competente è pur sempre un medico e come tale deve rispondere sia al giuramento di Ipocrate e sia all’ordine dei medici.
Per il momento mi fermo qui perché altrimenti diventa un sermone da prete con il rischio che non venga capito nulla di tutto quanto.
Per il momento ti auguro un buon studio ed una buona lettura oltre che ad un forte “in bocca al lupo ed in sedere alla balena”
Ciaaa
Bond
E’ un po’ lunga ma mi sento in dovere di aiutare Giulio
Intanto benvenuto tra noi.
Sono sicuro che qui potrai trovare un aiuto tecnico e morale per affrontare le tue battaglie e perché mo, vincere la tua guerra
Da come hai descritto la situazione, la tua realtà sembra più da inquisizione spagnola che da ventunesimo secolo.
Nota per tutti OT
E poi noi stiamo qui a discutere se le procedure di sicurezza vanno o non vanno nel DVR quando in Italia ci sono ancora situazioni a 3° mondo o da medioevo.
Vabbuò… come direbbe Nofer.
Ritorno in topic.
Non commento il passato ma ne prendo spunto per qualche considerazione.
Ora sei a tutti gli effetti e, purtroppo contro il volere del DdL, il RLS interno.
Come detto da Manfro nessuno ti può togliere quel ruolo se non i tuoi stessi colleghi.
Nessun pregiudizio e nessuna imposizione sui tuoi compiti di RLS ti può arrivare dal DdL, RSPP, MC, Dir. o Prep.
Tu hai una cosa che loro non hanno: il consenso popolare perché sei stato eletto.
Loro invece sono designati o delegati.
I tuoi poteri ti spettano di diritto.
I loro poteri gli vengono concessi.
Tu per loro (i colleghi) sei come il Mahatma Ghandi: hanno votato te e non il delegato del DdL
Da questo voto ti deriva un’enorme responsabilità verso di loro.
Per loro devi essere un portavoce, un portabandiera, un confidente.
Ascoltali. Parla con loro. Discuti. Chiedi riunioni (non troppe perché altrimenti avrai sempre un no secco).
E’ un tuo diritto.
Sei nelle condizioni in cui hai il pieno appoggio dei colleghi ma il massimo contrasto da parte della dirigenza e loro sono quelli che comandano, che intimidiscono e che minacciano ritorsioni.
Ti consiglio di segnarti bene un antico proverbio che sarà, o dovrà essere, il tuo motto d’ora innanzi:
“Conosci il tuo nemico e saprai come sconfiggerlo”.
Come primo consiglio di direi di leggere e studiare bene, ma bene, ma bene il D.Lgs 81/2008 e i CCNL perché quelli sono la tua bibbia e i tuoi vangeli, d’ora in poi.
Tutto parte da lì.
Se non sarai in grado di controbattere in modo tecnico alla controparte non avrai voce in capitolo perchè loro sono in tanti e tutti titolati.
Aspettati di sentire parole come “Lei non sa chi sono io”, “Cosa ne vuole sapere”, “lei ha 32 ore di presunta formazione e crede di sapere già tutto?”, “io sono anni che faccio questo lavoro”.
Legge e CCNL alla mano tu devi essere in grado di smentirli, di smascherare le loro lacune perché, se la situazione è come l’hai descritta, significa proprio che non sono solo lacune ma profondi buchi neri.
Studia e studia tanto e studia bene.
Noi saremo sempre qui per delucidazioni o interpretazioni sulle norme.
Riguardo ai tuoi quesiti… beh… il D.Lgs ti da un paio di poteri sul RSPP e MC
Art. 50, lett. C): e' consultato sulla designazione del responsabile e degli addetti al servizio di prevenzione, alla attivita' di prevenzione incendi, al primo soccorso, alla evacuazione dei luoghi di lavoro e del medico competente;
Tu non hai il potere di cacciarli, è vero, però il loro potere deve prima passare attraverso le tue mani.
Se tu non sei d’accordo e se i tuoi colleghi assieme a te non lo sono, puoi anche sfiduciarli… ma devi motivare sempre con spiegazioni plausibili, convincenti e tecniche la tua sfiducia.
Devi mostrare le loro lacune.
E per farlo devi conoscere bene la bibbia ed i vangeli.
Poi ti ricordo che il Medico Competente è pur sempre un medico e come tale deve rispondere sia al giuramento di Ipocrate e sia all’ordine dei medici.
Per il momento mi fermo qui perché altrimenti diventa un sermone da prete con il rischio che non venga capito nulla di tutto quanto.
Per il momento ti auguro un buon studio ed una buona lettura oltre che ad un forte “in bocca al lupo ed in sedere alla balena”
Ciaaa
Bond
Grazie per i Vs. preziosi suggerimenti e per il sostegno dimostrato.
Ho finalmente ricevuto il DVR e me lo sto studiando, comparandolo con il T.U., e, nel caso di dubbi, consultando i Vs. post.
A seguito della mia lettera di chiarimenti, fra circa una settimana verrà indetta la riunione del Servizio Prevenzione e Protezione, alla quale sono stato invitato (anche se ancora non ho effettuato il corso previsto): incrociamo le dita
I problemi sono certo che inizieranno nel momento in cui si toccherà l'argomento dell'art. 28 "La valutazione ....... deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato...." e poi seguono delle specifiche per le donne in gravidanza, il sesso, l'età e gli immigrati (spiace notare che il legislatore abbia elencato nelle specifiche tutti i soggetti che, teoricamente, potrebbero trovarsi in situazioni di svantaggio (come nella legislazione a tutela delle discriminazioni) ma si sia dimenticato di parlare delle persone con handicap, che in base alle legge 68 (diritto al lavoro dei disabili), dovrebbero essere tenuti nella dovuta considerazione. Per questo voglio sperare che, nella stesura dei Vs. DVR (29 luglio p.v.) avrete l'accortezza, oltre che la sensibilità, di far rientrare queste persone tra "i gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari" (faccio l'esempio della centralinista non vedente durante lo svolgimento della sua giornata lavorativa o di tutti i rischi connessi che un disabile o un invalido possono dover affrontare durante le fasi di lavoro).
Grazie ancora e alla prossima
Ho finalmente ricevuto il DVR e me lo sto studiando, comparandolo con il T.U., e, nel caso di dubbi, consultando i Vs. post.
A seguito della mia lettera di chiarimenti, fra circa una settimana verrà indetta la riunione del Servizio Prevenzione e Protezione, alla quale sono stato invitato (anche se ancora non ho effettuato il corso previsto): incrociamo le dita
I problemi sono certo che inizieranno nel momento in cui si toccherà l'argomento dell'art. 28 "La valutazione ....... deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato...." e poi seguono delle specifiche per le donne in gravidanza, il sesso, l'età e gli immigrati (spiace notare che il legislatore abbia elencato nelle specifiche tutti i soggetti che, teoricamente, potrebbero trovarsi in situazioni di svantaggio (come nella legislazione a tutela delle discriminazioni) ma si sia dimenticato di parlare delle persone con handicap, che in base alle legge 68 (diritto al lavoro dei disabili), dovrebbero essere tenuti nella dovuta considerazione. Per questo voglio sperare che, nella stesura dei Vs. DVR (29 luglio p.v.) avrete l'accortezza, oltre che la sensibilità, di far rientrare queste persone tra "i gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari" (faccio l'esempio della centralinista non vedente durante lo svolgimento della sua giornata lavorativa o di tutti i rischi connessi che un disabile o un invalido possono dover affrontare durante le fasi di lavoro).
Grazie ancora e alla prossima
Nel titolo II sui luoghi di lavoro c'è espresso riferimento ai lavoratori disabili.
Nel DM 10 marzo 1998 idem
E' impossibile non tenerne conto e non considerarli esposti a rischi particolari, ci mancherebbe...
Nel DM 10 marzo 1998 idem
E' impossibile non tenerne conto e non considerarli esposti a rischi particolari, ci mancherebbe...
Lo Stato è come la religione: vale se la gente ci crede (Errico Malatesta)