Allestimenti fieristici: titolo IV o art. 26?

Questo Forum, aperto in occasione dell'uscita del Nuovo Testo Unico sulla Sicurezza e Salute sul Lavoro, ospitera' qualsiasi tipo di discussione che non sia relativa a cantieri e ad argomenti di carattere prettamente tecnico (che dovranno essere riportate negli altri due forum).

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fabrizio
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Iscritto il: 18 ott 2004 14:39
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Ciao Ing; riporto a solo titolo di gossip quanto gira per il sotto piazzale marina coperto (...ci sono stato ..fidati ..); più di una (..direi quasi 3/4) voci riportano come l'asl competente abbia "raccolto" un numerillo con dietro 5 zeri in sanzioni gestite per lo più in dinamica "cantieri".
Io e i miei 5 figli siamo con D. Mauro. Punto
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Nofer
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Iscritto il: 06 ott 2004 21:09


ah, come vorrei riuscire a prevedere con altrettanta precisione 6 numeretti, solo 6...
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igno_ranza
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@ Bosol: spunto interessante, ma flysch ha espresso dei dubbi procedural/burocratici niente male per l'applicazione integrale del T4. E il caso della fiera da te citato mi fa pensare al d.lgs. 17/10.

"In occasione di fiere, di esposizioni, di dimostrazioni e simili, è consentita la presentazione di macchine o di quasi-macchine non conformi alle disposizioni del presente decreto legislativo."

Secondo me, viste le esigenze puramente "rappresentative" dei prodotti esposti in fiere come quelle da te citate, la specificita' "edilizia" va messa in secondo piano (non credo ad esempio che le opere edili della fiera vengano sottoposte a tutte le "procedure di agibilita' " -passatemi l'imprecisione- a cui sarebbero sottoposte nel mondo reale). Concettualmente la vedo come la deroga permessa dal decreto-macchine e, per assorbimento, ci faccio cadere anche il T4.
Che ovviamente non vuol dire non pensare alla sicurezza,ma soltanto occuparsene badando più al merito (il coordinamento e la cooperazione su cui per fortuna siamo tutti d'accordo) e meno al metodo.
E comunque nulla impedisce di attingere, se utile a dare una forma mentale e procedurale, anche al T4.

Pareri personali, ben inteso.
Oggi faccio un'analisi a 300 gradi: 60 gradi li tengo per me. - Francesco Scoglio
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Bosol70
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Vada per l'Art. 26, purchè il D.U.V.R.I. sia un piano di coordinamento (simile al PSC che informi gli espositori dei rischi che troveranno in padiglione, con cronoprogramma e planimetrie) e preveda uno o più coordinatori che richiamino al rispetto delle misure previste per la gestione del rischio di interferenze fra le varie lavorazioni di allestimento e di smobilizzo degli stand fieristici. Alcune prescrizioni del Titolo IV diventano inutili (Notifica preliminare, Fascicolo dell'Opera, Idoneità Tecnico Professionale), altre diventano quasi irrinunciabili (piano di lavoro prodotto a priori dagli espositori, simile al POS di ogni espositore per conoscere ciò che andrà ad allestire e che rischi porta nell'ambiente fieristico).

Anzi, qui bisognerebbe partire dai piani di lavoro degli espositori per costruire il piano di coordinamento, in quanto a priori sono difficilmente prevedibili le interferenze.
Non è importante il colore del gatto, ma il numero di topi che riesce a catturare. (Mao Tse-Tung)...
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catanga
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Iscritto il: 17 nov 2004 19:44

Deve essere l'Ente Fiera che ha o dovrebbe avere la visione d'insieme e, tenuto conto del numero e delle esigenze dei singoli espositori, definire le regole.
Gli espositori avranno, così, un unico interlocutore a cui far riferimento.
Non è il pezzo di carta PSC o similPSC oppure POS o similPOS che risolvono il problema ma l'analisi, la pianificazione, la programmazione, l'esecuzione ed il controllo delle attività da eseguire.
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Bohr
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catanga ha scritto:Non è il pezzo di carta PSC o similPSC oppure POS o similPOS che risolvono il problema ma l'analisi, la pianificazione, la programmazione, l'esecuzione ed il controllo delle attività da eseguire.
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Nofer
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Bohr ha scritto:
catanga ha scritto:Non è il pezzo di carta PSC o similPSC oppure POS o similPOS che risolvono il problema ma l'analisi, la pianificazione, la programmazione, l'esecuzione ed il controllo delle attività da eseguire.
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